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Dpcm Draghi: dalla scuola ai cinema, cosa cambia. Locatelli: “Una sola dose di vaccino a chi ha avuto il Covid”

Le nuove regole dal 6 marzo fino al 6 aprile Pasqua compresa

Da sabato 6 marzo fino al 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta, varranno per tutti le regole del nuovo Dpcm anti Covid, il primo firmato dal neo premier Mario Draghi. Tra le novità c’è la riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo e l’apertura dei musei in zona gialla, anche nei weekend, su prenotazione. Restano chiusi impianti sciistici, palestre e piscine. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, avverte: “Per chi ha già contratto il Coronavirus basterà una sola dose di vaccino”.

Spostamenti fra regioni

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato il 2 marzo come il problema delle nuove varianti abbia portato il governo a un inasprimento delle misure. Sul passaporto vaccinale “la linea è quella dettata dall’Ue ma ancora è presto”, ha aggiunto. Il decreto, tra le altre cose, conferma fino al 27 marzo il divieto già vigente di spostarsi tra Regioni, anche se esse si trovano in fascia bianca o gialla. Si può uscire soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza, con il modulo di autocertificazione.

Visite a parenti e seconde case

Ci si può recare nelle seconde case, ma soltanto se si trovano in fascia gialla o arancione. Chi vive in zona rossa non può andare a casa di amici e parenti nemmeno una sola volta. In altre fasce si può ma “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi”, portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Asporto fino alle 22

Nel provvedimento firmato da Draghi si legge inoltre che “in tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto”. La possibilità di asporto fino alle 22 varrà però solo per enoteche e simili, non per bar e locali.

Cinema, teatri e musei

Tra le novità principali del nuovo Dpcm c’è la riapertura dei cinema e dei teatri, prevista a partire dal 27 marzo. In zona gialla c’è l’ok per i musei – su prenotazione – anche nel fine settimana. Da questa data, sempre in zona gialla, c’è l’ok per spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.

Negozi e centri commerciali

Nelle giornate festive e prefestive in tutta Italia “sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili”. Ad eccezione, però, “delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie“. In zona rossa, inoltre, “sono chiusi i mercati, salvo le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici”. Nelle zone rosse, inoltre, resteranno chiusi i servizi alla cura della persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Scuola, zone rosse e arancioni

Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. I presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica nelle zone arancioni o gialle. Nelle aree, cioè, in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti. Oppure nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di sette giorni. Quindi nel caso di un’eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

“Una dose per chi è stato già contagiato”

“Per quanto riguarda i soggetti che sono stati già infettati in passato da Sars-CoV-2 – ha dichiarato Franco Locatelli – mercoledì 3 marzo verrà diffusa una circolare del dipartimento generale della prevenzione” del ministero della Salute. Per la quale c’è stato “un parere sia dell’Aifa sia del Css, in cui per i soggetti già infettati ci sarà una sola dose di vaccino.” In quanto l’infezione svolge di fatto un ruolo di primo step. Questo “con la sola eccezione dei soggetti immunodepressi”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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