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Covid: sale l’indice di contagio Rt. Un italiano positivo su 5 ha la variante inglese

Stop agli spostamenti fra regioni fino al 25 febbraio

Indice di trasmissibilità Rt in crescita, aumento della variante inglese del virus, sempre più regioni a rischio. La pandemia di Covid non molla la presa sull’Italia. Ed è via libera in Consiglio dei ministri, oggi 12 febbraio, al decreto legge sul Coronavirus che proroga il blocco degli spostamenti tra le regioni, anche quelle gialle. La precedente normativa sarebbe scaduta lunedì prossimo 15 febbraio. Adesso è stabilito che il blocco continui per altri 10 giorni, fino al 25 febbraio.

Le varianti corrono

L’evoluzione della pandemia in Italia si caratterizza sempre di più per il problema delle varianti. Nel nostro Paese circa un positivo al coronavirus su cinque ha la variante inglese. È probabile che, dicono gli esperti, progressivamente la variante inglese del Covid divenga la forma di Sars-CoV-2 prevalente in circolazione. L’Alto Adige corre ai ripari e inasprisce il lockdown – già stabilito con ordinanza regionale nei giorni scorsi – proprio per frenare le varianti Covid.

L’Iss: “Si rischia l’aumento dei casi”

Sale a 0,95 l’Rt nazionale dallo 0,84 della scorsa settimana. Il dato emerge dal monitoraggio Iss-Ministero Salute e non è certo rassicurante. Si confermano, per la seconda settimana, segnali di “contro-tendenza nell’evoluzione epidemiologica, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi”. Tale situazione, spiegano dalla cabina di regia, potrebbe preludere a un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane. E ciò “qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.

Regioni che cambieranno colore

Il ministero della Salute intanto dovrebbe decidere entro oggi 12 febbraio che la provincia di Trento, la Toscana, la Liguria e l’Abruzzo passino da zona gialla ad arancione. Lo anticipa online il Corriere della Sera. Un peggioramento, quindi, dal punto di vista delle libertà di movimento e di attività lavorativa. L’Umbria potrebbe invece rimanere in zona arancione senza passare a zona rossa come ipotizzato in un primo momento. Se l’Umbria dovesse rimanere arancione a pesare sulla verdetto sarebbe il fatto che la Regione ha deciso il varo di zone rosse localizzate per contenere la diffusione della variante brasiliana. La situazione è comunque critica in tutto il Centro Italia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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