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Giuseppe Conte: “Non ho mai ostacolato Draghi, auspico un governo politico”

Il premier interviene nel giorno delle consultazioni del presidente incaricato

Da me non è arrivato nessun ostacolo a Draghi, i sabotatori cercateli altrove”. Così il presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, in una conferenza stampa davanti a Palazzo Chigi, oggi 4 febbraio. Il premier ha spiegato di aver “sempre lavorato per il bene del Paese e perché si possa formare un nuovo governo”. E quindi ha chiarito l’auspicio di “un esecutivo politico che sia solido e che abbia la sufficiente coesione per fare scelte politiche”.

“Mi rivolgo agli amici M5S: io ci sarò”

Giuseppe Conte ha quindi proseguito rivolgendosi ai pentastellati. “Agli amici del M5s dico: io ci sono e ci sarò“. “Le urgenze del Paese richiedono scelte politiche, non possono essere affidate a squadre di tecnici”, ha poi sottolineato Conte. Il premier dimissionario si è però rivolto anche “agli amici di Pd e Leu”. “A loro dico che dobbiamo continuare a lavorare insieme. Perché il nostro progetto politico, che ho sintetizzato nella formula ‘Alleanza per lo sviluppo sostenibile‘è un progetto forte concreto, che ha già dato buoni frutti”. “Dobbiamo perseguirlo perché offre una prospettiva reale di modernizzare il nostro Paese”, ha concluso il premier dimissionario.

Berlusconi apre a Draghi

Doppia apertura a Draghi, intanto, a poche ore dall’avvio del primo giro di consultazioni. Arriva da Silvio Berlusconi e perfino da Luigi Di Maio. Il presidente di Forza Italia avverte il centrodestra che la scelta di Mattarella per l’ex presidente della Bce “va nella direzione che abbiamo indicato da settimane”. Ovvero, spiega Berlusconi, “quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese. La politica deve assumersi la responsabilità delle scelte”.

Di Maio e Raggi, appello ai Cinque Stelle

Dal canto suo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si rivolge al Movimento Cinque Stelle. E chiede di ascoltare il presidente incaricato Draghi, prima di decidere. Mostrando “il rispetto istituzionale” dovuto e di essere “maturi agli occhi del Paese” malgrado legittime preoccupazioni. “Rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi”. Lo dice Virginia Raggi parlando con il Foglio. “Bisogna partire dai temi e puntare su un governo politico. Il paragone con il precedente Monti è sbagliato. Dal Recovery alla burocrazia si può fare molto”, dice ancora Raggi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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