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Covid: nuovi parametri per la zona rossa. Vaccino, De Luca: “In Campania dosi esaurite”

Governo pronto a nuova stretta mentre 5 regioni saranno subito "arancioni"

Si terrà domani 11 gennaio una riunione con Regioni, Anci e Upi con all’ordine del giorno le misure per il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio. Nuove regole anche per l’ingresso di una regione in zona rossa. La pandemia di Covid aumenta la sua intensità e il governo cerca di correre ai ripari. All’incontro, in programma alle 10.30, parteciperà in video conferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza. L’esecutivo punta anche al possibile prolungamento dello stato di emergenza oltre il 31 gennaio.

Campania, dosi tutte somministrate

La Campania, intanto, ha raggiunto, con il 90%, la percentuale più alta d’Italia nella somministrazione dei vaccini contro il coronavirus. “Oggi (10 gennaio, ndr.) in tutte le aziende sanitarie si esauriscono le dosi consegnate alla nostra regione – ha detto il governatore Vincenzo De Luca – . Questa sera le aziende si fermano per mancanza di vaccini. Questo è l’esito di una distribuzione fatta in modo sperequato nei giorni scorsi”.

Le 5 regioni in zona arancione

I presidenti delle 5 Regioni che entreranno nella zona di rischio arancione – Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia – hanno scritto una lettera al Governo. Chiedono di “fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione”. Questo per evitare, scrivono Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirlì e Musumeci – “ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite”. Ma anche “per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni”. Nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio, dovrebbero essere confermate le misure antipandemiche già esistenti. Ma ci saranno anche nuove restrizioni.

Nuova stretta in arrivo

Dopo l’abbassamento della soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, il governo sta pensando di introdurre un’ulteriore stretta. Se l’incidenza settimanale dei casi di coronavirus sarà superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatterà in automatico la zona rossa. La proposta, avanzata dall’Istituto superiore di Sanità, è stata condivisa dal Cts e dovrà essere concordata con le Regioni. Il Veneto e l’Emilia Romagna rischiano di ritrovarsi in questa fascia già alla fine della prossima settimana. Con ancora 20mila positivi e quasi 500 morti al giorno in Italia il governo lavora comunque a una nuova stretta complessiva. E punta a modificare i parametri che fanno scattare le misure restrittive in Italia, nel tentativo di frenare la risalita del virus.

Il parametro dell’incidenza

Dopo aver rivisto la soglia dell’indice Rt, abbassandola ad 1 per entrare in zona arancione (era a 1,25) e a 1,25 anziché ad 1,50 per passare alla zona rossa, l’esecutivo punta ad inserire la nuova modifica nel Dpcm. La proposta è stata avanzata dall’Istituto superiore di Sanità e condivisa dal Comitato tecnico scientifico. Se l’incidenza settimanale dei casi supera i 250 casi ogni centomila abitanti, la Regione è automaticamente in zona rossa. L’incidenza è un parametro fondamentale secondo gli esperti e la soglia ottimale è 50 casi ogni 100mila abitanti poiché è l’unica che garantisce “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale” del contact tracing.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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