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Joe Biden proclamato nuovo Presidente degli Stati Uniti: ma Trump non ci sta

Ma "la transizione sarà ordinata" promette il tycoon

Il Congresso Usa ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris rispettivamente presidente e vicepresidente degli Stati Uniti. L’annuncio è arrivato al termine di una drammatica seduta. Quella che è seguita allo sgombero dei sostenitori del presidente uscente Trump, che ieri 6 gennaio hanno assaltato a migliaia Capitol Hill scontrandosi con le forze di polizia. Come è noto si contano, a ora, 4 morti e 13 feriti, oltre a 52 persone arrestate.

Il 20 gennaio il giuramento

Le camere riunite del Congresso hanno certificato i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket democratico Biden Harris, con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano formato da Trump e Mike Pence. Il parlamento ha respinto alcune contestazione avanzate da esponenti repubblicani dopo che la seduta era stata interrotta per l’assalto dei manifestanti pro Trump a Capitol Hill. Biden e Harris giureranno il 20 gennaio.

Trump promette battaglia

Anche se sono totalmente in disaccordo con il risultato delle elezioni ci sarà una transizione ordinata verso il 20 gennaio” ha dichiarato il presidente uscente Donald Trump. Il riferimento è al periodo di transizione che ancora occorre fino al giorno dell’insediamento formale di Joe Biden come nuovo Commander-in-Chief d’America. La dichiarazione di Trump è arrivata in via ufficiale dalla Casa Bianca. Anche perché Facebook, Twitter e Instagram hanno bloccato temporaneamente gli account del tycoon. “Ho sempre detto che porteremo avanti la nostra lotta per garantire il conteggio dei soli voti legittimi – ha detto ancora Trump -. Mentre tutto questo rappresenta la fine del più grande primo mandato nella storia presidenziale, è solo l’inizio della nostra lotta per rendere di nuovo grande l’America“.

Coprifuoco a Washington per due settimane

Dal canto suo, dopo i violenti disordini nella Capotale federale, la sindaca di Washington, Muriel Bowser, ha esteso l’emergenza pubblica per altri 15 giorni, fino al 21 gennaio. Ovvero esattamente fino al giorno dopo l’insediamento di Joe Biden. Per quel momento si temono nuove forti tensioni. Donald Trump, tuttavia, è sempre più solo. L’ipotesi di invocare il 25º emendamento per rimuoverlo si sta rafforzando nel gabinetto del presidente. Il 25º emendamento della Costituzione prevede che il vicepresidente – in questo caso Mike Pence – prenda i poteri nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico. D’accordo sulla rimozione anche alcuni leader repubblicani. Non sono pochi, invece, i parlamentari democratici che chiedono direttamente l’Impeachment del presidente.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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