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Covid, svolta drastica in Germania: “Lockdown totale”

La cancelliera Merkel lo ha annunciato ufficialmente

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – Angela Merkel ha ufficialmente annunciato il lockdown nazionale in Germania da mercoledì prossimo 16 dicembre. Durerà fino al 10 gennaio 2021.

La cancelliera Angela Merkel è pronta a dichiarare di nuovo il lockdown totale in Germania per fronteggiare l’emergenza Covid. Scatterà, salvo contrordini dell’ultim’ora, da mercoledì 16 dicembre fino almeno al 10 gennaio. La settimana appena trascorsa è stata molto pesante per il Paese guida dell’Unione europea. I contagi di coronavirus hanno fatto registrare numeri record, così come il numero delle vittime.

Fallito il “lockdown leggero”

Appare evidente al governo tedesco il fallimento del cosiddetto lockdown light: una strategia messa in atto nelle scorse settimane per non schiacciare la popolazione con i divieti. Ma adesso, a meno di due settimane dal Natale, tutto cambia di nuovo. Feste o non feste in Germania non si tergiversa più di tanto. Misure più dure, da attuare immediatamente, sono state invocate da più parti. Il ministro dell’Interno Horst Seehofer ha chiesto un lockdown immediato. E perfino il capo dello Stato, Frank-Walter Steinmeier, stimato per il suo senso dell’equilibrio, è intervenuto definendo la situazione “serissima”.

Sbarrati negozi, scuole e locali

Insomma, il messaggio è forte e chiaro. La decisione di Angela Merkel è attesa oggi 13 dicembre, al termine di un vertice straordinario tra la cancelliera e i governatori dei Laender (le regioni tedesche, che però hanno più poteri di quelle italiane perché la Germania è una repubblica federale). Si prevede la chiusura di scuole, asili e negozi fino al prossimo 10 gennaio. Dal 2 novembre sono già stati chiusi invece ristoranti, locali, istituzioni culturali e centri sportivi. Stando ad alcuni media, la decisione fondamentale sarebbe già stata presa. Secondo Business Insider, le misure scatterebbero al più tardi il 16 dicembre. “Mi dispiace di cuore ma se il prezzo sono 590 morti al giorno non è accettabile” aveva della Angela Merkel in un discorso dall’inedita intensità emotiva pronunciato tre giorni fa al Bundestag, il Parlamento tedesco.

Liti fra governatori

Un po’ come avviene in Italia, fra i governatori ci sono pareri discordanti. C’è chi ha ritirato gli “ammorbidimenti” previsti per Natale e chi ha spinto decisamente il piede sull’acceleratore, come il governatore del Baden-Wuerttemberg, Winfried Kretschmann. Quest’ultimo ha già annunciato il lockdown fino al 10 gennaio. Il collega del Nordreno-Vestfalia Armin Laschet ha sollevato gli scolari dall’obbligo di presenza in classe a partire da lunedì 14 dicembre.

“Quanti morti vale un giro di shopping?”

Gli effetti della pandemia di Covid appaiono particolarmente gravi in Sassonia. Imposta la chiusura di scuole, asili e negozi fra poche ore, appena passato il fine settimana. A Berlino il sindaco Michael Mueller ha annunciato venerdì di voler concordare con l’amministrazione del Brandeburgo i provvedimenti da prendere, ma la linea è stata chiarita in un drammatico intervento al parlamentino locale. “Quanti morti vale un giro di shopping? E quanti una visita al ristorante, una cena a lume di candela, un andata al cinema? Vorrei sentirlo una buona volta concretamente da chi sta sempre a criticare”, ha incalzato il sindaco Mueller. “Il virus si sta avvicinando a tutti, è sempre meno anonimo e lontano” ha concluso il primo cittadino di Berlino.

Lockdown Germania Berlino Alexanderplatz
La celeberrima Alexanderplatz a Berlino nel corso del precedente lockdown di primavera

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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