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Giornata contro la violenza sulle donne, Mattarella: “È un’emergenza pubblica”

Il messaggio del capo dello Stato per il 25 novembre

Ricorre oggi 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arriva un messaggio di richiamo a tutti. “La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica – dichiara il presidente secondo quanto riporta Adnkronos -. Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache. Offrono l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone”. E non fa parte “del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”.

“Mancano rapporti di parità”

La violenza di genere non si esprime solo con l’aggressione fisica. Include le vessazioni psicologiche, i ricatti economici, le minacce, le varie forme di violenza sessuale, le persecuzioni. E può sfociare finanche nel femminicidio. Alla base di tutte queste forme di violenza vi è l’idea dissennata e inaccettabile che il rapporto tra uomini e donne non debba essere basato su di un reciproco riconoscimento di parità”, dice Mattarella.

“Con il lockdown situazione peggiore di prima”

“In questo momento drammatico per il nostro Paese e per il mondo intero le donne sono state particolarmente colpite – prosegue il messaggio del capo dello Stato -. La pandemia ha accresciuto il rischio di violenza che spesso ha luogo proprio tra le mura domestiche. Si è purtroppo assistito, durante il periodo di lockdown, a un drammatico aumento della violenza contro le donne che vede tragicamente, a volte, coinvolti anche minori“.

Femminicidi, uno ogni 3 giorni nel 2020

“Le istituzioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni – dice ancora il presidente -. Da decenni sono impegnate per estirpare quella che è (…) una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo resta fondamentale, per le donne che si sentono minacciate, rivolgersi a chi può offrire un supporto. E prevenire la degenerazione della convivenza in violenza”. “Spezzare la catena della violenza contro le donne significa contrastare ogni forma di sopraffazione, di imposizione e di abuso. In una società democratica le donne non devono avere più paura di subire violenza. In casa, sul lavoro, in tutti i luoghi e i contesti in cui ritengano di realizzare la propria personalità”, conclude Mattarella.

In Italia i casi di violenza sulle donne fino al femminicidio sono cresciuti durante il lockdown causato dal Covid

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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