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Zone rosse Covid, le Regioni sul piede di guerra: “Subito un incontro col Governo”

Il clima "collaborativo" di marzo sembra lontano

Le Regioni ritengono “urgente un incontro con il governo”. Vanno all’attacco, se così può dire, le amministrazione dei territori. Contro quello che viene vissuto molto male in relazione all’emergenza Covid. Ovvero la divisione dell’Italia in tre zone di rischio: rossa, arancione e gialla. Con spostamenti già effettuati più volte dal livello giallo e arancione al più grave, il rosso.

“Aggiornare i test”

“C’è la necessità di rivedere, in un’ottica di semplificazione, i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia – è la posizione della Conferenza delle Regioni -. Si deve procedere a un aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei test rapidi antigenici e del test di biologia molecolare. E alla modifica degli indicatori per il monitoraggio ai fini della classificazione”.

I parametri della discordia

Il nodo da sciogliere, più in generale, è quello dei parametri di giudizio. Ovvero quelli in base ai quali l’esecutivo dispone il passaggio di una regione da una fascia all’altra. Con conseguente cambiamento, anche molto sensibile, per le regole e i divieti da rispettare. Perciò adesso le regioni chiedono subito un incontro urgente con il ministro della Salute Roberto Speranza e con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Lo annuncia, oggi 17 novembre, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, governatore della Liguria.

“Dobbiamo ripensare tutto”

“Abbiamo già elaborato alcune proposte e siamo pronti a un confronto con il Governo, con la partecipazione del Comitato tecnico scientifico, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Cabina di regia per il monitoraggio del rischio sanitario – spiega Toti, secondo quanto riporta Adnkronos -. Vogliamo verificare e approfondire congiuntamente l’adeguatezza dell’attuale sistema di verifica degli indicatori di contagio.” Ma il vertice è inteso anche a ripensare i parametri utilizzati “e la verifica dell’iter di assunzione delle decisioni finali in merito alla classificazione dei territori”.

“Migliorare la comunicazione”

Per la Conferenza delle Regioni, “bisogna semplificare i parametri di valutazione”. In questa fase dell’epidemia che interessa tutte le Regioni, “è quanto mai opportuno – insistono gli enti locali – che Governo e Regioni compiano un ulteriore sforzo collaborativo, anche per comunicare correttamente ai cittadini le misure restrittive che debbono essere assunte con grande e comune senso di responsabilità”.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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