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Carlo Verdone compie 70 anni, la telefonata di Mattarella: “Grazie per il suo lavoro”

Gli auguri del capo dello Stato a un grande protagonista del cinema italiano

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al regista e attore Carlo Verdone, oggi 17 novembre, per fargli gli auguri per il 70° compleanno. Nel corso della telefonata – è scritto in un tweet sull’account ufficiale della presidenza della Repubblica (@Quirinale) – “il Presidente ha ringraziato Verdone per quanto ha donato in quasi cinquant’anni di carriera all’arte cinematografica e agli italiani.”

Per un compleanno così significativo sono tanti gli amici e colleghi che hanno voluto festeggiare Verdone sui social, oltreché personalmente. Ed è arrivato anche un tweet della sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Buon compleanno a #CarloVerdone che oggi compie 70 anni – ha scritto la prima cittadina -. Grande interprete della romanità, ha regalato al cinema italiano e al suo pubblico personaggi indimenticabili. Da parte di tutta la città, la sua Roma, tanti auguri.”

“Se mi chiedete ‘qual è il regalo più bello che hai ricevuto?’ Io vi rispondo: il vostro affetto”. Così, in un video sul suo profilo Facebook, Carlo Verdone ha ringraziato fan, amici, attori e registi che da tutta Italia gli stanno facendo giungere in queste ore gli auguri di buon compleanno. “Voi mi volete bene ma anche io ne voglio a voi – ha proseguito il regista – perché ho dedicato tutta la mia vita al mio pubblico.”

Carlo Verdone è nato a Roma il 17 novembre 1950 e dal 1980 ha diretto quasi trenta film. Già dal primo, Un sacco bello, fu, oltre che regista, anche sceneggiatore e protagonista (interpretando sei personaggi diversi). Il grande Alberto Sordi lo considerava il suo erede. Negli anni, già da Borotalco, il suo terzo film, Verdone è cambiato non poco, riuscendo a evolvere con i tempi e a ha continuato a parlare al suo pubblico attraverso pellicole che hanno fatto ridere e riflettere diverse generazioni. Come se non bastasse, alcuni suoi film sono presto diventati icone della commedia italiana. Celebrati, ricordati e citati, hanno generato tormentoni e frasi celebri, entrate nell’uso comune di tutti, oltre i confini degli appassionati di cinema.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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