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Joe Biden, attacco al Covid: le mosse del nuovo presidente

Task force rinnovata contro la pandemia e politiche opposte a Trump

L’America volta pagina. Dall’inizio di questa settimana il neo presidente eletto, Joe Biden, metterà in atto alcune mosse chiave per un sostanziale cambiamento rispetto all’era Trump. Si delinea inoltre, in queste ore, la task force che dovrà affrontare la pandemia del Covid. Una volta insediato ufficialmente alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2021, il presidente potrà formalmente varare ordini esecutivi ma la sua politica per gli Stati Uniti si delinea adesso.

Il virus, la sfida più grande

Sconfiggere la pandemia del Covid è la più grande sfida dell’America adesso. I dati della Johns Hopkins University parlano chiaro: gli Usa sono il Paese col maggior numero di contagiati al mondo: 10 milioni, le vittime sono 237mila. Nel solo Stato di New Yok ci sono oltre 80mila cittadini ricoverati e oltre 33mila morti. Il neo presidente intende nominare l’ex chirurgo generale Vivek Murthy e l’ex commissario della Food and Drug Administration (FDA) David Kessler come co-presidenti del gruppo di lavoro sul coronavirus. Lo lancerà in settimana. Intervenuta alla trasmissione Meet the Press della NBC, la vice responsabile della campagna di Biden, Kate Bedingfield, ha annunciato che i due esperti di salute pubblica guideranno la task force.

Chi sono Vivek Murthy e David Kessler

Murthy e Kessler hanno fatto parte del gruppo di esperti e medici che hanno informato Biden sulla pandemia per mesi, durante la campagna elettorale. Il primo è stato chirurgo generale durante il secondo mandato del presidente Barack Obama, mentre Kessler è stato commissario della FDA negli anni ’90 e ora è presidente del consiglio di amministrazione dei Centers for Science in the Public Interest. Nel suo discorso di vittoria, Biden ha dichiarato che lunedì, cioè oggi 9 novembre, avrebbe svelato l’intera task force sul Covid-19.

Le nuove priorità degli Usa

Appena ufficialmente insediato, invece, il 20 gennaio, Biden firmerà una serie di ordini esecutivi per mandare in soffitta l’eredità del suo predecessore. Vuole far capire che la musica nel Paese è cambiata e che la sua presidenza sarà guidata da priorità radicalmente diverse. Biden riporterà gli Usa nell’accordo sul clima di Parigi e nell’Organizzazione mondiale della sanità. Abolirà il travel ban, il bando sull’immigrazione in Usa da Paesi a maggioranza musulmana. Ripristinerà il programma che consente ai Dreamer‘, i sognatori, portati negli Stati Uniti illegalmente da bambini, di rimanere nel Paese.

Il nodo dei fabbricanti di armi

In campagna elettorale ha anche già anticipato che invierà un disegno di legge al Congresso per abrogare una legge simbolo. Ossia quella che concede ai fabbricanti di armi un’ampia immunità dalle cause civili derivanti dall’uso improprio e criminale di un’arma. Vuole anche ripristinare un centinaio di norme per standard ambientali e sanitari voluti dall’amministrazione Obama e che Trump ha cancellato. E istituire nuove linee guida etiche alla Casa Bianca. Si è impegnato a firmare un ordine esecutivo il primo giorno in carica per cui nessun membro della sua amministrazione possa influenzare le indagini del Dipartimento di Giustizia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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