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Covid, che fanno gli altri Paesi? I casi di Germania, Inghilterra, Austria e Portogallo

Ovunque scattano mini lockdown o chiusure mirate di attività

Mentre l’Italia va verso nuove misure restrittive anti Covid, sebbene non in termini di un lockdown generalizzato, col nuovo dpcm di Conte atteso il 2 novembre, anche il resto d’Europa corre ai ripari. La corsa del virus appare inarrestabile, i Paesi dell’Unione europea marciano in ordine sparso: eppure alla fine le misure sono simili.

Germania, Francia e Belgio

Dopo il lockdown parziale in Francia, scattato venerdì 30 ottobre, e in Belgio, lunedì 2 novembre “chiuderà” per un mese la Germania, il Paese guida dell’Europa. Non è difficile immaginare che in un contesto del genere anche gli atri partner europei si regolino di conseguenza. Del resto a livello mondiale i casi diagnosticati di Covid hanno superato la soglia dei 45 milioni. Il bilancio delle vittime è di oltre 1,1 milioni (fonte: Johns Hopkins University). Gli Stati Uniti, dove ormai si è agli sgoccioli della campagna elettorale per le presidenziali, rimangono il Paese più colpito con oltre 9 milioni di casi e il più alto numero di vittime (oltre 229 mila). L’India è al secondo posto per numero di casi, con più di 8 milioni, e il Brasile il terzo con più di 5 milioni.

Gran Bretagna

Oltremanica il primo ministro britannico Boris Johnson ha già annunciato un nuovo lockdown. “È il momento di agire – ha detto il 31 ottobre, rivolgendosi alla cittadinanza -: da giovedì (5 novembre, ndr.) e fino all’inizio di dicembre dovete restare a casa a meno di non andare a scuola, a lavoro, se non c’è la possibilità dello smart working, e potrete fare esercizio fisico ma da soli. I negozi e le attività di intrattenimento saranno chiusi ma potranno fare domicilio e asporto. Aperti i negozi di alimentari”. Vietate le riunioni in casa fra nuclei familiari diversi.

Austria e Portogallo

In Austria l’epidemia non rallenta e si va verso un mini lockdown. Il premier Sebastian Kurz ha annunciato il provvedimento che entrerà in vigore martedì 3 novembre e si protrarrà fino alla fine del mese. Le misure includono un coprifuoco, la chiusura di ristoranti, alberghi, istituzioni culturali e sportive. I nuovi contagi giornalieri sono oltre 5mila. Da mercoledì prossimo, 4 novembre, il Portogallo torna ad un lockdown parziale che riguarderà il 70% della sua popolazione. Lo ha annunciato il premier di Lisbona, Antonio Costa, al termine di un consiglio straordinario dei ministri dedicato alla crisi sanitaria.

Spagna

Come stanno avvenendo in questi giorni in Italia non mancano neppure in Spagna scontri tra manifestanti e polizia a causa dell’inasprimento delle misure anti Covid. In centro a Barcellona centinaia di persone sono scese in piazza il 30 ottobre per protestare contro le nuove regole varate dal governo. Prevedono il coprifuoco e il divieto di lasciare la città durante il weekend di festa. Registrati anche alcuni saccheggi nei negozi, così come danneggiamenti alle auto delle forze dell’ordine. Cinquanta agenti sono rimasti feriti e 12 persone sono state invece arrestate.

A livello mondiale il virus ha già provocato oltre 1 milione di morti. In alto la cancelliera Merkel

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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