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Covid in Belgio, la ministra degli Esteri Sophie Wilmes in terapia intensiva

A 45 anni ha già ricoperto il ruolo di premier fra il 2019 e il 2020

L’ex premier e attuale ministra degli Esteri del Belgio, Sophie Wilmes, 45 anni, è ricoverata in terapia intensiva a causa del coronavirus. Lo riferisce una sua portavoce che in un messaggio rassicura la popolazione. Wilmes, afferma la collaboratrice della ministra, si trova in condizioni stabili ed è cosciente. Su Twitter il presidente del Consiglio dei ministri belga, Alexander De Croo, ha postato il suo augurio di pronta guarigione alla collega, autorevole esponente di primo piano nel suo esecutivo.

Oltre 250mila casi nel Paese

Dall’inizio della pandemia di Covid (febbraio 2020), il Belgio ha registrato un totale di 253.386 casi, con un aumento nelle ultime 24 ore di 13.227 contagi. Il Paese ha registrato un totale di 21.717 guariti e 10.539 vittime. Nelle scorse settimane, però, i nuovi contagi sono cresciuti esponenzialmente. In particolar modo se rapportati alle cifre della prima ondata del virus, la scorsa primavera. La situazione è precipitata a Bruxelles, e in tutta l’area sia della Vallonia che delle Fiandre, negli ultimi dieci giorni. Il paese in cui hanno sede le maggiori istituzioni europee registra un tasso di positività al Covid pari al 15,3%. Bruxelles capitale è a quota 23,4%. Nelle ultime due settimane, sottolinea Angela Mauro sull’Huffington  Post, sono stati 1.240 i positivi ogni 100mila abitanti, ben oltre il limite di 150 oltre il quale scatta la classifica come “zona rossa”, secondo l’ultima raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea.

“Siamo fuori controllo”

Il ministro della Salute, Frank Vandenbroucke, ha ammesso: “Siamo vicini allo tsunami, non riusciamo più a controllare il Covid”. E ormai gli esperti parlano apertamente di una situazione catastrofica. Al maggiore complesso ospedaliero di Bruxelles, il Saint Luc (tre cliniche universitarie) alcuni reparti sono stati riconvertiti. L’obiettivo è ampliare il più possibile i posti letto per curare i pazienti ammalati di Covid. In tutto il paese sono entrate in vigore le nuove misure restrittive. Vale a dire: coprifuoco alle 24, chiusura di tutti i locali, compresi i ristoranti, per un mese, vietata la vendita di alcolici dopo le 20. E potrebbe non bastare.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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