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Tumore al rene, dall’Harvard medical school una nuova cura

Esiste un nuovo trattamento di prima linea per chi soffre di carcinoma renale con metastasi. La notizia è riportata online dall’agenzia di stampa Ansa. La cura si basa su due farmaci finora utilizzati come monoterapie di seconda linea. Si tratta del nivolumab e del cabozantinib.

A presentare il risultato è l’Harvard Medical School. I ricercatori di Boston (Usa) lo hanno illustrato nel corso del convegno – online a causa del Covid – della Società europea di oncologia medica (Esmo 2020). I dati indicano un aumento della sopravvivenza libera dalla progressione dalla malattia. Ma anche della sopravvivenza globale e del tasso di risposta dell’organismo umano. Tanto che la nuova terapia sarebbe confrontabile al farmaco considerato standard nelle cure: il subitinib.

Il rischio di progressione o di morte è stato ridotto di quasi il 50%, con la morte che è stata ridotta del 40% e il tasso di risposta che è stato raddoppiato – spiega Toni K. Choueiri, docente di Medicina dell’Harvard Medical School di Boston – . Diventerà un’importante opzione di trattamento tra cui scegliere”. Oltre la metà di coloro che prendevano i due farmaci combinati hanno dovuto ridurre la dose di cabozantinib per effetti collaterali, ma solo il 3% ha dovuto interrompere la somministrazione di entrambi a causa della tossicità, rispetto al 9% di chi invece prendeva solo il sunitinib. Per quanto riguarda gli effetti collaterali correlati al sistema immunitario, il 19% di chi ha seguito il trattamento sperimentale ha avuto corticosteroidi e solo il 4% ha avuto bisogno di questa categoria di farmaci per più di 30 giorni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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