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Election day 20 e 21 settembre: mascherina gel e matita disinfettata, le regole da sapere

Seggi aperti domenica 20 e lunedì 21 settembre per il cosiddetto election day. Gli italiani sono chiamati al voto per le suppletive del Senato, il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, il rinnovo di 7 presidenti di regione e relativi consigli regionali e in circa mille Comuni. Per esercitare validamente il proprio diritto di voto occorre recarsi al seggio presso il quale si è iscritti con la tessera elettorale e un documento di identità valido. Chi avesse smarrito la tessera può richiederla all’ufficio elettorale del proprio comune, aperto anche domenica 20 settembre.

Seggi aperti, le regioni coinvolte

I seggi sono aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Sono 46,6 milioni gli elettori chiamati a esprimersi per il referendum costituzionale e 18,4 milioni quelli per le elezioni regionali. Queste ultime interessano 6 Regioni a statuto ordinario: Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto. Più una a statuto speciale, la Valle d’Aosta.

Città e paesi chiamati alle urne

Tra i Comuni figurano diversi capoluoghi di provincia. Tra questi: Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani, Trento e Venezia. Alcuni sono anche capoluoghi di regione. Per 5 nuovi Comuni si voterà per la prima volta. Si tratta di Borgo d’Anaunia, Novella, San Michele all’Adige e Ville di Fiemme nella provincia autonoma di Trento e del nuovo comune di Presicce-Acquarica in provincia di Lecce.

Sicurezza anti Covid

I protocolli eviteranno gli assembramenti, per tutti serve la mascherina, “e ci sono percorsi di entrata e uscita, gel disinfettante all’esterno e all’interno, la matita verrà disinfettata“. Così, per quello che invece riguarda le modalità di voto, si è espresso il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. Quella del 20 e 21 settembre è infatti la prima tornata elettorale nel’era del coronavirus. “Questa è la nostra normalità: finché il virus non deciderà, per conto suo, di modificarsi in una forma favorevole per il genere umano o finché non avremo il vaccino – ha concluso Sileri – dovremo fare i conti con questa nuova normalità”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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