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Bill Gates, il padre è morto a 94 anni

Mi mancherà ogni giorno. Ci mancherà più di quanto possiamo esprimere in questo momento.” Così Bill Gates, il fondatore di Microsoft, secondo uomo più ricco al mondo nella classifica di Forbes, sulla morte del padre: William H. Gates, 94 anni.

Stiamo provando dolore ma anche gratitudine – ha dichiarato ancora Bill Gates -, la sua morte non è stata inaspettata, quindi abbiamo avuto tutti molto tempo per riflettere su quanto siamo fortunati ad aver avuto questo uomo straordinario nella nostra vita per così tanti anni”.

La famiglia – come riporta il New York Times – ha fatto sapere che Bill Gates Senior, stimato avvocato di Seattle, era malato di Alzheimer. L’uomo è deceduto lunedì 14 settembre nella sua casa sulla spiaggia sull’Hood Canal, nella città dello Stato di Washington. Aiutò il figlio ad avviare la Bill and Melinda Gates Foundation.

Nel 1994 Gates Sr. aveva 69 anni e stava progettando di ritirarsi a breve dal suo prestigioso studio legale quando il figlio gli disse che era stato sommerso da richieste di beneficenza. Ma che era troppo impegnato a gestire Microsoft per rispondere. Suo padre suggerì che lui poteva contribuire a vagliare i documenti e, con l’approvazione del figlio, inviare alcuni assegni.

Una settimana dopo, Bill Jr. accantonò 100 milioni per aprire quella che inizialmente era chiamata William H. Gates Foundation. Nei successivi 13 anni, mentre Bill si concentrava principalmente su Microsoft, suo padre gestì la fondazione giorno per giorno, dando forma ai suoi obiettivi. Ovvero: migliorare la salute e l’istruzione e contrastare la povertà in America e nel terzo mondo.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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