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“È un coniglietto di polvere stellare”: il mistero dell’asteroide Oumuamua

Nella lingua delle Isole Hawai significa “messaggero che viene da lontano”: è l’asteroide Oumuamua. Gli astronomi che lo hanno individuato sostengono che lo si possa paragonare a un “coniglietto di polvere interstellare“. Vale a dire simile – per la sua formazione -, ai grumi di polveri che si accumulano sotto i mobili e negli angoli alle pareti di casa. Si tratta di un corpo celeste particolare. L’asteroide Oumuamua ha infatti un’origine che risale alle particelle di una cometa della Nube di Oort. Ossia un corpo che si trova all’esterno del nostro sistema solare.

Proviene da un altro sistema stellare

La nuova ipotesi, come riporta online l’Agi, proviene da uno studio pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters. A condurre la ricerca gli esperti dell’Università di Olso, in Norvegia. “A differenza dei ‘coniglietti’ di polvere sulla Terra – spiega Jane Luu, dell’Università di Oslo – che rotolano in cerchio, Oumuamua utilizza la radiazione solare per viaggiare su un percorso verso l’esterno del sistema solare”. Individuato nel 2017, il corpo è il primo oggetto di un altro sistema stellare osservato direttamente dalla Terra.

“È la sonda di una civiltà aliena…”

Sulle sue origini sono state formulate molte ipotesi. “Siamo stati in grado di analizzare solo una parte della sua struttura – continua Jane Luu dell’Università di Oslo –. Anche la sua forma di sigaro potrebbe anche essere in realtà più simile a un disco. Alcuni ipotizzano addirittura che Oumuamua sia in realtà una sonda realizzata da una civiltà aliena intelligente”.

Come si è formato l’asteroide

Gli autori dello studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters hanno precisato che quando le particelle si raccolgono in una zona, iniziano a muoversi più violentemente della nuvola circostante. In questo modo formano un “oggetto frattale”. “Il flusso di gas della cometa – prosegue la scienziata di Oslo – porta l’oggetto a liberarsi nello spazio. Oumuamua potrebbe essersi formato in questo modo nella Nube di Oort, un ammasso di protopianeti, polvere e ghiaccio che potrebbe orbitare attorno al Sistema solare”. Le grandi dimensioni dell’oggetto, conclude il team, potrebbero derivare proprio questo processo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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