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New York, il coronavirus trasforma la commemorazione dell’11 Settembre

Ricorre oggi 11 settembre l’anniversario dell’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York, a causa del quale persero la vita circa 3mila persone. In un anno in cui la pandemia di coronavirus ha fatto modificare i rituali civili in America e in tutto il mondo, anche questa commemorazione non è potuta sfuggire alle conseguenze della diffusione del Covid.

Cosa successe l’11 settembre 2001

L’11 settembre 2001 negli Stati Uniti 4 aerei di linea furono dirottati da 19 terroristi appartenenti al gruppo terroristico di estremisti islamisti di al-Qaeda. Due aerei furono rispettivamente fatti schiantare contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center, nel quartiere della Lower Manhattan a New York. Nel giro di 1 ora e 42 minuti, entrambe le torri crollarono, riporta Wikipedia. I detriti e gli incendi causarono poi il crollo parziale o totale di tutti gli altri edifici del complesso del World Trade Center. Un terzo aereo fu fatto schiantare contro il Pentagono, sede del Dipartimento di Difesa, nella contea di Arlington in Virginia. L’attacco causò il crollo della facciata ovest dell’edificio. Il quarto aereo, costretto a dirigersi verso Washington, precipitò invece in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, a seguito di una rivolta dei passeggeri a bordo.

Le celebrazioni a New York

Quest’anno il 19° anniversario degli attacchi terroristici si caratterizza, a New York, per due cerimonie. Una presso la piazza commemorativa dell’11 settembre, l’altra presso un angolo vicino al World Trade Center. Secondo quanto riporta online Rai News, quest’anno non saranno letti i nomi delle vittime. Il vicepresidente Mike Pence è atteso per entrambi i ricordi a New York, mentre il presidente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden hanno in programma di recarsi al Flight 93 National Memorial in Pennsylvania.

La paura del virus

Nella Grande Mela i doppi fasci di luce che evocano le Torri Gemelle erano stati quasi cancellati in nome della sicurezza contro il virus. Ma una protesta ha di fatto ripristinato il tributo. I vigili del fuoco hanno citato il pericolo del Covid esortando i propri esponenti a evitare le ricorrenze degli attacchi del 2001. Attentati che hanno ucciso, oltre i civili, anche 350 vigili del fuoco. I familiari di alcune vittime dicono di aver compreso le motivazioni che quest’anno portano a trasformare in parte il ricordo del Ground Zero. Altri temono che la pandemia stia rendendo chiaro ciò che temevano stesse accadendo: che l’impegno a non dimenticare stia svanendo fra i cittadini americani.

Il ricordo al Pentagono e in Pennsylvania

Le celebrazioni di quest’anno, in sostanza, hanno riguardato un bilanciamento delle manifestazioni. Le autorità le hanno distribuite maggiormente, rispetto al passato, nei siti in cui gli aerei dirottati e poi pilotati dai terroristi di al-Qaeda si sono schiantati l’11 settembre 2001. Ovvero non solo New York. Ma anche al Pentagono e in un terreno vicino a Shanksville, in Pennsylvania.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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