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A Roma in piazza no-mask e negazionisti: “Altro che virus, l’Italia è una dittatura”

A Roma sabato 5 settembre arrivano in corteo i “no-mask”. Dopo Berlino e Londra (nella foto in alto un’immagine della manifestazione del 29 agosto), nelle quali hanno sfilato decine di migliaia di persone, adesso è la città eterna il teatro di una manifestazione che fino a poco tempo fa sarebbe stata impensabile. Secondo Adnkronos si ritroveranno in 2mila oggi – ma potrebbero alla fine essere molti di più -, tutti rigorosamente senza mascherine. L’obiettivo, infatti, è protestare contro le regole anti coronavirus – l’uso della mascherina e il distanziamento prima di tutte -, ritenute fasulle e aventi in realtà fini di controllo sulle persone. Un “complotto”, insomma.

“No ai vaccini”

I no-mask sono non soltanto oppositori delle misure anti-Covid ma anche sostenitori della libertà di non vaccinarsi. In generale. E, in particolare, di non dover essere sottoposti all’obbligo del vaccino contro il Covid. Il vaccino però, al momento non c’è e non ci sarà quasi certamente fino alla primavera prossima. E quando sarà finalmente disponibile difficilmente sarà reso obbligatorio.

“Tutti a Roma contro la dittatura…”

Ma i manifesti che si vedono in questi giorni sui muri della Capitale recitano così: “Tutti a Roma al grido: Italia libera! Contro la dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria”. Siamo, dunque, per i no-mask, in una “dittatura”. Il gruppo Facebook “Italia libera 5 settembre tutti a Roma” dà appuntamento alle ore 16 davanti alla Bocca della verità. “Saremo in piazza contro i tanti… politici, giornalisti e artisti, ma anche scienziati, medici e giuristi in questi mesi che hanno censurato la verità per mantenere questa situazione – afferma Mario Bacco, segretario generale dell’associazione ‘l’Eretico’, tra i promotori della manifestazione – .”

Neofascisti in piazza

In piazza anche frange dell’estrema destra neofascista. “Il 5 settembre sarà storia”, ha affermato Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova annunciando la partecipazione per “salvare i bambini dalla dittatura sanitaria e cancellare le leggi Azzolina e Lorenzin”. “Contro il regime e i suoi pennivendoli, contro la dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria si innalzano i tricolori della libertà – dice ancora Castellino – marciano le mamme d’Italia. Lottano le nonne, ci saranno i bambini.”

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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