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“Invasione di pappagalli, Bari come i tropici”: i volatili distruggono i frutteti

Il Sud Italia, e in particolare a Bari, come località tropicali. Per l’invasione dei pappagalli verdi. Si assiste infatti, in queste settimane, a un’autentica proliferazione di questi amatissimi uccelli. Che però che si nutrono di frutta e soprattutto di mandorle, con gravi danni sulla produzione agricola locale.

Una produzione già minata dagli effetti della crisi del coronavirus e del clima senza più regole certe. In provincia di Bari, in un anno già difficile, il prodotto ortofrutticolo è ridotto ai minimi termini. Così Coldiretti Puglia – l’associazione di categoria degli agricoltori – ha chiesto all’Assessorato all’Agricoltura regionale di prevedere un piano di contenimento e controllo dei parrocchetti verdi. Di concerto con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

“Le campagne – spiega una nota di Coldiretti – sono divenute l’Eldorado di frutta e mandorle per i pappagalli che evidentemente si sono adattati perfettamente al microclima pugliese. Prediligono soprattutto le mandorle, dimostrando una straordinaria abilità nel beccare e rompere il guscio”. I pappagalli estraggono il frutto e lasciano il mallo e le valve legnose attaccate all’albero.

“Si sono moltiplicate le segnalazioni da parte degli agricoltori – prosegue la nota -, colpiti dalla presenza sempre più evidente di stormi di pappagalli. Qualcosa che ricrea una atmosfera tropicale, “attirando l’attenzione con suoni acuti persistenti“, è la denuncia di Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con la tropicalizzazione del clima, è l’allarme di Coldiretti, si sta verificando una invasione di pappagalli nelle campagne che, dal primo insediamento a Molfetta, hanno preso possesso di città e campagne a Bisceglie, Giovinazzo, Palese, Santo Spirito, Bitonto, Bitetto, Palo del Colle, Binetto, Grumo Appula, fino a spingersi sull’Alta Murgia. Si tratta dei parrocchetti monaci della specie Myiopsitta Bonaparte, apparsi con un primo “insediamento” su un eucalipto nella contrada molfettese “Madonna delle Rose”, passati poi a stabilirsi, costruendo nidi “multifamiliari”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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