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Venezia 77, Cate Blanchett ricicla un vecchio abito, parla come un’amica e conquista tutti: c’erano dubbi?

«Sono felice di essere qui. Anche perché negli ultimi mesi ho parlato solo con le mie galline e i miei maiali»: un’entrata in scena splendidamente equilibrata; ironica, motivante ed entusiasta. Munita di un long bob biondissimo, un Esteban Cortazaré riciclato dal 2016 e un contagioso entusiasmo all’italiana nell’accogliere il pubblico della cerimonia d’apertura, l’attrice fa centro al primo colpo. A Venezia 77 sono già tutti pazzi per Cate Blanchett: ma qualcuno aveva dubbi in merito?

«Siamo qui e ce l’abbiamo fatta»: ha esordito così Cate Blanchett, scelta come Presidente di Giuria di un’edizione della kermesse che in qualche modo ha già scritto la storia. Al centro di tutto, soprattutto in queste prime giornate d’apertura, c’è ovviamente la pandemia, «mesi che sono sembrati anni, isolati nelle nostre bolle». «Anche il cinema può essere miracoloso – continua Blanchett – Durante il lockdown abbiamo visto i film nei nostri salotti, ma ci mancava la componente vitale e la ritroviamo questa sera. Questa sera è un inizio, grazie mille e buona fortuna».

Blanchett, la diva della porta accanto

Cate Blanchett sorprende con un italiano quasi perfetto, mentre sorride ed elogia gli organizzatori di Venezia 77 per il loro coraggio, a detta sua un vero «esempio di resilienza, di capacità, di voglia di riaprire». Anche perché «le paure sono tante, ma dobbiamo essere coraggiosi, bisogna rischiare anche con il rischio di fallire. Ma sono convinta che il cinema risorgerà più forte di prima. Siamo appena usciti da una mono cultura dello streaming: dobbiamo tornare ad aprire i cinema, le sale».

Poi prosegue, rivolgendosi alla platea come fosse un’amica in visita: «Riaprire i cinema è una grande sfida, ma è una sfida collettiva, non riguarda i singoli cinema nazionali. Solo così potremo riemergere. Ci sono molte opportunità di riflessione. Io sono tornata al cinema la scorsa settimana, per vedere Tenet con la mia famiglia, mentre durante il lockdown ho avuto il piacere di vedere molti film in streaming con i miei figli, soprattutto quelli di Miyazaki».

Oops, she did it again: Cate Blanchett indossa lo stesso Esteban Cortazaré di quattro anni fa

Se il discorso d’apertura ha chiuso assolutamente in positivo la prima giornata di Cate Blanchett a Venezia 77, Presidente di Giuria di questa edizione, al resto ci ha pensato, come da tradizione, il look dell’attrice. Non passa inosservato il biondissimo caschetto soft wet, perfettamente in linea con i trend del momento e allo stesso tempo in contrasto con l’abito scelto. Blanchett sfila infatti in un Esteban Cortazaré pazzesco, nero, radioso come lei e impreziosito da ruches bianche. Ma anche decisamente datato, dal momento che è lo stesso abito della collezione Primavara/Estate 2016, precedentemente utilizzato da Blanchett per la prémiere londinese di Carol, addirittura in anteprima nell’ottobre 2015.

Una presa di posizione, non certo una svista, che l’attrice australiana ripropone per la seconda volta nel corso della sua carriera (indimenticabile l’occasione in cui sfilò con lo stesso Armani Privé riciclato dopo 5 anni dalla prima apparizione pubblica). Insomma, Blanchett lo fa ancora. Ed è una mossa che, ammettiamolo, a noi italiani piace in particolar modo. Altro che Hollywood: perché non indossare più volte lo stesso abito se ci sta così bene?

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