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“Scienza è sexy, più donne nella ricerca”: l’appello di Fabiola Giannotti, direttrice del Cern

Bisogna attirare le bambine verso il mondo delle scienze dando loro messaggi corretti“. Cioè dicendo che “la scienza fa per tutti…, che non ci sono lavori per uomini e per donne e che la scienza permette di aiutare ad affrontare grandi sfide. Quindi va detto che con la scienza si possono fare cose bellissime. La scienza è sexy, non è qualcosa di arido o di non interessante”. Così la direttrice del Cern di Ginevra, l’italiana Fabiola Gianotti, parlando del gap di genere nel mondo della scienza. Giannotti è intervenuta dal Forum biennale di scienza e innovazione di Trieste. E ha parlato anche degli incentivi da mettere in campo per avvicinare sempre più donne alle materie scientifiche.

Sostenere le scienziate

Secondo la scienziata italiana, occorre inoltre “aiutare le donne che hanno intrapreso un’attività nel campo della ricerca scientifica a portarla avanti”. Come è possibile farlo in modo efficace? “Dando loro strutture per la conciliazione lavoro-famiglia e facendo sì che le carriere siano sotto monitoraggio”, affinché si assicuri un’autentica parità di trattamento fra uomo e donna in questo campo.

Cosa è stato fatto al Cern

Al Cern abbiamo fatto molto. Donne e uomini avanzano di carriera in maniera simile. Al Cern le donne sono il 20% del totale – ha detto ancora Gianotti -: non è tanto ma quando ho iniziato come giovane post doc nel ’95-’96 eravamo solo l’8%. C’è stato progresso ma bisogna andare avanti”.

Una spinta al dialogo fra tutti

Parlando infine di uguaglianza nel mondo della scienza, Gianotti ha sottolineato che “la quotidianità al Cern è un esempio di quanto l’umanità possa fare quando mettiamo da parte le divergenze e ci concentriamo sul bene. Il quotidiano al Cern è bellissimo: ora le visite sono limitate a causa della pandemia, ma invito a fare una passeggiata nella nostra mensa dove ci sono molti giovani di tutti Paesi che lavorano insieme e che parlano tra loro. Per me inconcepibile non lavorare in un modo così”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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