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“Era il mio migliore amico”, Trump annuncia la morte del fratello Robert

È morto negli Stati Uniti il fratello minore di Donald Trump, Robert. Era ricoverato in ospedale. Le cause del decesso non sono note. A dare la notizia è stato lo stesso presidnete degli Stati Uniti in un comunicato.

La nota del presidente

“È con il cuore pesante – scrive – che vi annuncio che il mio meraviglioso fratello, Robert, è morto stasera, in pace. Non era solo mio fratello – prosegue la nota – era il mio migliore amico. Mi mancherà moltissimo, ma ci rivedremo. Il suo ricordo vivrà nel mio cuore per sempre”.

L’ultima visita

Il presidente Trump, 74 anni, aveva fatto visita a suo fratello venerdì scorso 14 agosto in un ospedale di New York, rimanendovi per circa 45 minuti. Secondo i media statunitensi, Robert Trump era gravemente malato. Il presidente Usa, parlando nei giorni scorsi con i giornalisti, aveva detto che il fratello stava “passando un periodo difficile”, senza fornire ulteriori dettagli.

Guerra in famiglia

Sebbene meno famoso di suo fratello maggiore, Robert Trump, nato nel 1948, era stato a lungo parte integrante dell’impero immobiliare di famiglia. Era totalmente fedele a Donald, quasi devoto. Al punto di portare in tribunale – senza successo – la nipote Mary Trump per cercare di impedire la pubblicazione di “Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l’uomo più pericoloso del mondo“.

Il messaggio di Ivanka

Robert Trump non aveva esitato a definire “un disonore” il libro, che dipinge Donald Trump come il prodotto di una famiglia “tossica”. La figlia (e consigliera) di Donald Trump, Ivanka, ha scritto su Twitter: “Zio Robert, ti vogliamo bene. Sei nei nostri cuori e nelle nostre preghiere, sempre”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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