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Ricevere in casa nella Fase 3: come cambia la nostra socialità

Ricevere in casa è importante, apriamo le porte agli altri non solo della nostra dimora, ma anche un po’ della nostra anima. E’ fondamentale quindi che l’accoglienza sia perfetta e che lasci un piacevole ricordo nelle persone che hanno scelto di condividere con noi il loro tempo. Soprattutto in questa nuova Fase 3, dove, giorno dopo giorno, stiamo riacquistando, a piccoli passi, le nostre abitudini. Certamente ci aspetta una socialità differente, rispetto alla solita. Non precludiamoci però la possibilità di organizzare delle colazioni o pranzi in casa. Una simpatica scusa per rivedere gli amici dopo il periodo di lockdown. Reunion da assaporare con entusiasmo, preludio di una magica estate tutta da vivere.

“Da come gli altri si comportano con noi non dobbiamo desumere e apprendere chi siamo noi, bensì chi sono loro.”, Arthur Schopenhauer.

Ricevere in casa: prediligiamo le terrazze e gli spazi aperti

Per prima cosa scegliamo dove organizzare il nostro convivio. Se abbiamo la possibilità di avere una terrazza o un giardino optiamo per lo spazio esterno della nostra location, rispetto all’interno. Sicuramente i nostri ospiti saranno felici di questo. Stare all’aria aperta, anziché filtrata da un condizionatore, è una scelta vincente, poiché l’esterno fa diminuire il rischio di contagio. E poi volete mettere, c’è tutta la magia ed il fascino delle serate estive che fa da cornice!

la Coffee House di Palazzo Colonna e la Terrazza dei Paesaggi

Ricevere in casa: pochi inviti e mirati, rivolti alle persone a noi più care. Sei/otto ospiti è il numero perfetto.

In base allo spazio disponibile per organizzare la nostra serata, compiliamo la lista degli inviti, che dovremo custodire per almeno quattordici/venti giorni. In caso di contagio sapremo prontamente chi avvisare. L’ideale in questa particolare fase è non eccedere con il numero di ospiti. Pochi inviti ma mirati, quindi. Sei persone è il minimo, otto è un numero perfetto, dieci, dodici persone sono già troppe, tredici è sconsigliato perché porta sfortuna. Non invitiamo troppe persone poiché, dovendo mantenere la distanza di un metro tra gli ospiti, rischiamo di dover allestire una tavola troppo grande, in cui gli invitati non riescono a dialogare tra loro. Questa pandemia ha messo in luce chi sono gli affetti a noi più cari, chi vale veramente la pena decidere di frequentare oppure no. Se dovete invece organizzare un dinner di lavoro, farete delle altre riflessioni nella scelta dei commensali. Se riceviamo l’invito entro un giorno diamo subito la risposta.

Gli ospiti arrivano in casa muniti di mascherina, soltanto a tavola la tolgono. Niente saluti con baci e abbracci.

Gli ospiti dovranno arrivare a casa vostra muniti di mascherina. Al momento dell’arrivo le persone entreranno scaglionate. Evitiamo sempre gli assembramenti nel ricevere in casa. Ci si saluta senza abbracciarsi, baciarsi e stringerci la mano. Non è maleducazione, ma è un dovere morale e una forma di rispetto per la nostra e per l’altrui salute. Uno splendido sorriso sarà il nostro saluto migliore. Al momento di sedersi per mangiare, gli ospiti potranno togliere la mascherina. La padrona di casa farà lo stesso. Se è lei a servire gli invitati, durante il servizio terrà, oltre la mascherina, anche i guanti, che toglierà una volta seduta a tavola. Se invece ha una domestica o un cameriere, il personale sarà tenuto ad indossare mascherina e guanti per tutto il tempo del ricevimento.

Come sistemare i nostri ospiti: un metro di distanza l’uno dall’altro nel ricevere in casa, solo i congiunti possono stare vicini

Invitiamo i nostri ospiti con una telefonata e diciamo loro chi parteciperà alla serata per rassicurarli. I congiunti (fidanzati, moglie e marito, conviventi) potranno sedersi vicino tra loro. Tutti gli altri ospiti vanno posizionati ad un metro di distanza. Se avete lo spazio sufficiente per ricevere in casa, la soluzione migliore è allestire tutti i posti a tavola con i commensali, congiunti o meno, ad un metro di distanza. Avrete sicuramente un impatto visivo della tavola maggiormente armonioso. E nel caso in cui una coppia non voglia sedersi vicina potrà tranquillamente accomodarsi distante, senza che voi siate costretti a rivedere in corso d’opera l’intero set up della tavola. E’ comunque la padrona di casa che decide anticipatamente i posti a tavola, alla sua destra siederà sempre l’ospite d’onore della serata. L’altro ospite d’onore si accomoderà alla sinistra della padrona di casa. Uomo e donna siedono alternati.

No buffet e finger food; sì al servito, preferiamo i cibi cotti e non crudi. Sì al servizio impiattato, no a quello alla francese.

I tanto amati buffet e finger food sono vietati, perché fonte di contagio. Ora sono da evitare i cibi che vengono ingeriti con le mani. Scegliamo un menù che preferibilmente contenga cibi cotti e non crudi, per non mettere in difficoltà ed in ansia i nostri ospiti. Asteniamoci, nel ricevere in casa, di scambiare posate e bicchieri, anche solo per assaggiare qualcosa. In primis non è elegante, ma soprattutto è fonte di contagio. Preferiremo il servizio impiattato, con piatti già riempiti in cucina da porgere direttamente a tavola agli ospiti, rispetto a quello alla francese, che prevede che sia il cameriere o la padrona di casa a servire il cibo all’ospite dal piatto di portata. Il pane andrà fatto trovare già negli appositi piattini, onde evitare contaminazioni.

Disinfettanti e salviettine nella toilette per ricevere in casa

Indichiamo ai nostri ospiti, appena arrivano, dove è la toilette e il punto guardaroba. Tutti vorranno lavarsi le mani prima di andare a tavola. In bagno farete trovare i disinfettanti e le salviettine monouso, non gli asciugamani. In generale sia questo spazio, che l’intera casa dovrà essere più pulita che mai. Ora l’attenzione all’igiene è un focus fondamentale, soprattutto se decidete di ricevere in casa.

A tavola non si parla di coronavirus, ma solo di cose piacevoli

Scegliamo ospiti che abbiano delle affinità o interessi in comune, per favorire una conversazione brillante, che non dovrà vertere sul coronavirus. A tavola non si parla di malattie, soprattutto ora. La padrona di casa darà l’impostazione della conversazione, che sarà gradevole, accattivante e non maldicente. La nostra esistenza faticosamente riprende, l’estate è alle porte. Per una volta cerchiamo di affrontare argomentileggeri” e divertenti. Dopotutto il peggio sembra essere passato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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