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Ambiziosa Melania, bufera sulla biografia non autorizzata della First Lady

Quali sono i veri rapporti fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la First Lady Melania? Come vive realmente, e cosa pensa del marito, la donna più famosa del mondo? A questi e altri interrogativi prova a rispondere un libro destinato a divenire presto celebre.

È la biografia non autorizzata che uscirà la settimana prossima in America, dal titolo The Art of Her Deal: The Untold Story of Melania Trump. Autrice il Premio Pulitzer, giornalista del Washington Post, Mary Jordan.

Fra gli argomenti scottanti del testo, l’accordo prematrimoniale fra i due coniugi: Donald e Melania. Nelle anticipazioni di stampa di questi giorni emerge, ad esempio, una delle ragioni per cui Melania Trump andò a vivere alla Casa Bianca soltanto sei mesi dopo l’elezione del tycoon a presidente degli Usa.

Tale ragione consisterebbe nella revisione dell’accordo prematrimoniale con Trump. Al momento della firma, tra le molte clausole a cui gli avvocati delle due parti lavorarono per un mese, non si metteva nel conto, infatti, che “The Donald” potesse diventare la guida del Paese.

Perciò Melania avrebbe rinegoziato l’accordo. E avrebbe chiesto che Donald trattasse il figlio della coppia presidenziale, Barron Trump, che all’epoca aveva 10 anni, al pari dei figli del primo matrimonio del tycoon. Questo per quanto riguarda le opportunità finanziarie e l’eredità miliardaria.

La First Lady voleva inoltre restare a New York per consentire a Barron di concludere l’anno scolastico. Così del resto scrissero molti giornali nel 2016, all’epoca dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca.

Ma anche per “raffreddare la rabbia”, svela la biografia di Mary Jordan. Un rancore sordo, montato nella First Lady dopo le indiscrezioni sulle presunte infedeltà del marito con due attrici pornografiche.

Come era prevedibile, la reazione dell’entourage di Melania Trump alle indiscrezioni sul contenuto della biografia scritta dalla Premio Pulitzer del Washington Post sono state negative. “Roba da fiction” è stato lo sprezzante commento della portavoce di Melania, Stephanie Grisham.

La giornalista del Washington Post Mary Jordan (foto Twitter / @danapriest)

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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