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Coronavirus, l’Oms: “Non usate i guanti, neanche al supermercato!”

A tre mesi dalla pandemia di coronavirus che dalla Cina è dilagata in Italia quindi nel mondo, arriva un allarme rosso sull’uso dei guanti protettivi.

Lunedì 8 giugno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che fa capo all’Onu, non raccomanda l’uso di guanti da parte delle persone, in comunità.

L’uso di guanti può infatti “aumentare il rischio di infezione, dal momento che può portare alla auto-contaminazione o alla trasmissione ad altri quando si toccano le superfici contaminate e quindi il viso”.

Lo chiarisce l’Oms in una sezione del suo sito web con domande e risposte su mascherine e guanti. La notizia appare clamorosa perché finora si credeva che i guanti facessero parte dei necessari dispositivi di sicurezza per proteggersi dal Covid-19. È vero che le perplessità sull’utilizzo dei guanti mono uso non mancavano, tuttavia adesso arriva un autorevole allarme.

“Pertanto, in luoghi pubblici come i supermercati – precisa l’Oms – oltre al distanziamento fisico, si raccomanda l’installazione di distributori di gel igienizzante per le mani all’ingresso e all’uscita. Migliorando ampiamente le pratiche di igiene delle mani, i paesi possono aiutare a prevenire la diffusione del nuovo coronavirus”. Per l’Organizzazione mondiale della sanità quello che conta è comunque “contattare le autorità locali sulle pratiche raccomandate nella propria area”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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