I ragazzi della movida stanno diventando nella Fase 2 quello che i runner sono stati durante il lockdown? Saranno additati ancora come potenziali “untori” del coronavirus? Speriamo di no perché di questo clima di sospetto e tensione gli italiani non hanno proprio bisogno.
Il rischio di contagio per assembramenti intorno ai locali però è ben più consistente di quello rappresentato dai podisti. E così, in vista di un weekend quasi estivo, il ministero dell’Interno rafforza i controlli. E i presidenti di Regione minacciano nuove ordinanze.
Per evitare altre scene come quelle sui Navigli a Milano, alla Vucciria a Palermo, a Napoli e in altre città. Intanto fonti del ministero della Salute smentiscono che le riaperture dei confini regionali avverranno solo tra territori a contagio omogeneo.
La Conferenza delle Regioni ha approvato l’aggiornamento e l’integrazione alle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive”. Si aggiungono, tra le altre, quelle per campeggi, rifugi alpini, attività fisica all’aperto. Ma anche noleggio veicoli, aree giochi per bambini, circoli culturali, cinema e spettacoli. E poi sagre e fiere, servizi per l’infanzia e l’adolescenza.
Linee guida che si aggiungono a quelle già rese note per ristorazione, stabilimenti balneari, palestre, piscine, negozi e mercati. Ora verranno inviate al governo per aggiornare il Dpcm.
Il primo fine settimana dopo l’uscita dal lockdown preoccupa perché la curva discendente dell’epidemia sembra aver riportato la gente in strada per i divertimenti abituali, dappertutto, da Nord a Sud.
Solo a Roma la Questura schiererà circa mille agenti delle forze dell’ordine per sorvegliare la movida, evitare assembramenti e sanzionare chi non rispetterà distanze e uso della mascherina. Le multe potranno arrivare a 3 mila euro. Il timore dei governatori è che l’affollamento possa creare nuovi focolai e costringere i territori a nuove chiusure.
L’orizzonte è ora quello del ritorno alla mobilità fra regioni dal 3 giugno. Dal ministero della Salute si smentiscono però le indiscrezioni secondo cui lo spostamento avverrà solo tra Regioni con pari livello di contagio. Le decisioni sulle aperture dei confini verranno prese sulla base dei dati epidemiologici di fine mese. E secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (Iss), tutte le regioni presentano un rischio basso, tranne la Valle d’Aosta (basso-moderato) e la Lombardia che resta sotto osservazione.
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