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Addio a Sandro Petrone, inviato di guerra e conduttore del Tg2

È morto a 66 anni Sandro Petrone, storico inviato di guerra per la Rai e conduttore del Tg2. Ne ha dato la notizia, venerdì 15 maggio, il segretario Usigrai Vittorio di Trapani con un post su Facebook. Petrone era stato colpito da un male incurabile.

“Ha lottato con la grinta degli inviati di razza”, dice Trapani sui social. “Non ha mai nascosto la malattia. Anzi, l’ha combattuta tornando a dedicarsi alla passione di sempre: la musica. Per me è stato anche un docente. Sandro Petrone non lavorava in tv, conosceva e sapeva fare televisione”.

Petrone già in passato aveva lottato contro un tumore. Egli stesso ne aveva parlato in un’intervista al Corriere della Sera: “Un microcitoma, un tumore molto aggressivo che nel 95% dei casi colpisce i fumatori”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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