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Genova, la città non è più divisa: c’è il nuovo Ponte [FOTO E VIDEO]

È stato ultimato oggi 28 aprile il varo della diciannovesima campata d’acciaio del nuovo viadotto di Genova sul torrente Polcevera. Adesso il tracciato del nuovo ponte, progettato dall’architetto Renzo Piano, è completato: è lungo 1067 metri. Sono state usate 17.500 tonnellate di acciaio. L’operazione è stata salutata dal suono delle sirene del cantiere e delle navi alla fonda e di alcune aziende (il video è tratto dall’account Twitter di Jari Pilati @jaripilati, che lo ha girato e montato per il Tg3).

Ci sono voluti quasi due anni. Ma era una tempistica giudicata la minima indispensabile per la ricostruzione.

Il ponte Morandi crollo parzialmente all’improvviso il 14 agosto 2018. Auto e altri veicoli che stavano transitando precipitarono di sotto. Furono 43 le persone che persero la vita. Una tragedia senza precedenti nella storia delle autostrade in Italia.

Lo Stato non ha mai abbandonato Genova – ha dichiarato il premier Conte, presente sul posto -. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia. Ero già qui e abbiamo detto subito che Genova non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita”.

Qualcuno ha parlato di miracolo: credo sia possibile parlare di miracolo, senza enfasi, perché c’è il lavoro di tanti qui, dell’autorità pubblica, dei progettisti e in particolare Renzo Piano, degli operai e i tecnici” ha sottolineato il premier.

Il ponte di Genova “credo sia anche il simbolo di un’Italia che ce la fa a ripartire” ha detto il commissario per l’emergenza e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Credo che questo sia qualche cosa di più di un ponte. È utile a questo paese. È la dimostrazione che insieme possiamo fare tante cose”, “la dimostrazione che chi pensa che una cosa non sia possibile farebbe bene ad astenersi dal disturbare chi la sta facendo”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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