La primavera è esplosa. E quasi il 20% degli italiani comincia ad accusare sintomi stagionali legati ai pollini. I più comuni dei quali comprendono: congiuntivite, congestione nasale, naso che cola e talvolta starnuti ed eruzioni cutanee. Tutto ciò è generalmente indicato come raffreddore da fieno, allergia ai pollini o, in maniera più appropriata, rinite allergica.
La rinite allergica è spesso associata all’asma allergica sia nei bambini che negli adulti. Negli studi finora disponibili – spiegano online dal ministero della Salute sul sito dedicato al coronavirus – le forme allergiche più lievi, inclusa l’asma allergica lieve, non sono state considerate come uno dei principali fattori di rischio per l’infezione da SARS-CoV-2.
Invece, l’asma in forma da moderata a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è inclusa nelle condizioni polmonari croniche che predispongono a malattie gravi come il coronavirus. Bambini e adulti in terapia di mantenimento per asma – con farmaci inibitori dei leucotrieni, corticosteroidi per via inalatoria e/o broncodilatatori – devono continuare il trattamento come prescritto dal medico. Non devono interrompere la terapia. Se svilupperanno sintomi compatibili con il Covid-19, dovranno autoisolarsi, informare il proprio medico e monitorare la propria salute come tutti gli altri. Se sopraggiunge difficoltà respiratoria progressiva, si deve cercare immediatamente assistenza medica.
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