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Coronavirus, la scuola? “Anno finito, riapra a settembre…”

“Personalmente penso che si possa fare una riflessione per posporre la riapertura delle scuole al prossimo anno”. Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), a Che tempo che fa su Rai Due. Ma la decisione, ha precisato, “spetta al governo”.

“Riaprire l’Italia? Operazione delicata”

Quello che mi preoccupa di più al momento – ha avvertito Locatelli – è se si abbandonano i comportamenti individuali che ci hanno portato a limitare il numero dei ricoverati e ridurre il numero dei morti. Se chiudere le attività produttive e attuare il distanziamento sociale e la limitazione delle libertà personali è stato doloroso, riaprire senza che il Paese torni nell’emergenza è un’operazione delicata”.

“Ma si deve ripartire…”

L’autorevole opinione di Locatelli sembra controbilanciata dalle preoccupazioni di alcuni uomini politici. Come il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “A Pasquetta faremo un vertice con i tecnici e gli assessori competenti – ha dichiarato Toti -. L’obiettivo è parlare del decreto-ordinanza che colmi alcune lacune del provvedimento governativo che prolunga il lockdown fino al 3 maggio”.

“Riorganizzare il lavoro”

A giudizio del governatore ligure, che è all’opposizione del governo Conte, “è imbarazzante che restino bloccati alcuni cantieri come quelli per la fibra ottica”. La Liguria, dunque, “consentirà la manutenzione degli stabilimenti balneari e la silvicoltura.” “Vorrei prendere alcune aziende pilota che magari sono già pronte in Liguria – ha sottolineato ancora Toti -, d’intesa con i sindacati ed l’Agenzia per la sanità per fare alcune sperimentazioni su come si potrà tornare sul posto di lavoro”.

Un caso nell’acciaieria

L’emergenza della pandemia è comunque tutt’altro che terminata. Un nuovo – sospetto al momento -, caso di coronavirus si registra nell’acciaieria ArcelorMittal di Taranto (ex Ilva). Lo ha reso noto il sindacato Fim Cisl. Il sospetto caso riguarderebbe un dipendente diretto, addetto ai convertitori dell’acciaieria 2. Sabato 11 aprile era di secondo turno, dalle 15 alle 23, e finito il lavoro, tornando a casa, si è sentito male. A Pasqua è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Moscati di Taranto e sottoposto al tampone. Tampone fatto anche ai colleghi di lavoro che erano in squadra con lui. Si attende ora l’esito. Se confermato, questo sarebbe il terzo caso manifesto di coronavirus in ArcelorMittal.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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