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Coronavirus, da Conte il monito agli italiani: “Settimane decisive per vincere la guerra”

“Gli scienziati ci dicono che non abbiamo ancora raggiunto il picco, queste sono le settimane più rischiose e ci vuole la massima precauzione. Non possiamo abbassare la guardia”. Così, in un’intervista ala Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’appello agli italiani

“Bisogna evitare in tutti i modi gli spostamenti non assolutamente necessari – è il monito del premier -. È il momento dei sacrifici, delle scelte responsabili”. Per Conte, “stiamo affrontando un’emergenza mai conosciuta dal Dopoguerra a oggi. La stragrande maggioranza degli italiani è consapevole che le regole servono a proteggere i nostri cari”.

Dopo nulla più come prima

Per quanto riguarda la conseguente crisi economica, “dopo il coronavirus nulla sarà più come prima. Dovremo sederci e riformulare le regole del commercio e del libero mercato“. Il presidente del Consiglio spiega il senso del decreto in via di approvazione, pensato per sostenere famiglie, imprese, lavoratori e sanità. “Stiamo rispondendo con un pacchetto di norme che consentiranno alla nostra economia di sostenere i costi imposti dall’emergenza. Siamo pronti, se sarà necessario, a intervenire di nuovo per il rilancio del Paese”. Infine, la richiesta di “un coordinamento europeo delle misure di ordine sanitario ed economico”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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