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Il Coronavirus in Cina è finito: ora si può uscire “marchiati” da un’app

In Cina, nazione epicentro del coronavirus, l’emergenza sta terminando. In tutto il Paese, grande quanto un continente, le autorità hanno registrato appena 19 nuovi contagi negli ultimi giorni. La Commissione sanitaria nazionale ha riferito che sono 17 quelli relativi alla provincia dell’Hubei. Uno a Pechino e un altro nel Guangdong.

Wuhan, ora ci si può spostare

La provincia dello Hubei, con la megalopoli di Wuhan, ha annunciato l’adozione di nuove regole di controllo permettendo alle persone in salute di spostarsi.

Le foto di questo articolo sono tratte dall’account Twitter di China Xinhua News. In Cina si ritorna alla normalità

Lo stato di salute con una app

Attraverso una app, ogni residente avrà un colore. Il rosso indica un caso confermato o sospetto di Covid-19. Il giallo segnala un contatto vicino. Il verde certifica l’assenza di contatti. Questi ultimi, da aree a medio e basso rischio, avranno la possibilità di viaggiare nella provincia per la ripresa delle attività produttive. Il presidente cinese Xi Jinping è – per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia – in visita a Wuhan nell’ambito di “una ispezione di prevenzione e controllo”.

L’Oms: “Vicini a pandemia mondiale”

Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), intanto, la pandemia è vicina. Il virus ha ormai contagiato l’Europa intera. Le persone infettate sono oltre 15 mila, mentre i morti hanno superato quota 500. La maggior parte dei deceduti è in Italia. Numeri che fanno crescere l’allarme a Bruxelles e incoraggiare un coordinamento dei 27 per unire gli sforzi. Con oltre 110 mila casi e oltre 4.000 vittime in tutto il mondo, per l’Organizzazione mondiale della Sanità non si tratta ancora di pandemia ma “la minaccia” che lo diventi “è molto reale”.

Un ospedale allestito in un palazzetto dello sport in Cina: è vuoto, l’emergenza coronavirus è terminata

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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