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Coronavirus, crocieristi italiani bloccati nell’oceano: “Non potete sbarcare”

Nuovo caso di navi bloccate in mare per il divieto di attracco a causa di sospetti casi da coronavirus. Nella nota località turistica Phuket, in Thailandia, la nave da crociera Costa Fortuna non può sbarcare i passeggeri. Questo perché le autorità, avendo saputo che a bordo ci sono 173 italiani, ha bloccato tutto.

Sono al momento, secondo quanto riporta online l’Ansa, 64 i passeggeri interessati dalle restrizioni per lo sbarco. Non solo però la Thailandia ma anche il Madagascar ha imposto restrizioni a causa del coronavirus allo sbarco di italiani. Cittadini, cioè, che siano stati nel nostro Paese negli ultimi 14 giorni. Costa, di conseguenza, ha cambiato itinerario dirigendosi verso le isole Seychelles. La nave, comunica la compagnia, è in navigazione verso la Malesia. Lo rende noto la compagnia sottolineando che i passeggeri “tutti stanno bene”.

Un’altra nave è stata bloccata. Questa volta in Italia: nel porto di Napoli. Proviene da Genova. A bordo ci sono nove membri dell’equipaggio che manifestano sintomi ipoteticamente riconducibili al coronavirus. Si attendono i controlli medici. La nave ha a bordo 125 persone tra equipaggio e alcuni operai.

Non tutte, però, sono notizie preoccupanti. L’Organizzazione mondiale della sanità esprime un “sincero apprezzamento” per la leadership dimostrata dal ministro della Salute italiano Roberto Speranza. Ciò in relazione alla gestione della crisi sul coronavirus. E per aver concordato l’invio a Roma presso il ministero di “un senior advisor” dell’Organizzazione mondiale della sanità. L’apprezzamento lo ha espresso Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, nel suo intervento al Consiglio Ue salute straordinario. Kluge ha anche chiesto di sostenere l’Italia in quanto “piattaforma del know how Ue sul virus“.

Mascherine anche ai militari. L’Italia è nel pieno dell’emergenza da coronavirus

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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