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Coronavirus, ora gli Usa hanno paura: emergenza in California, Florida e Washington

Il coronavirus adesso fa paura negli Stati Uniti. La California, la Florida e lo Stato di Washington con capitale Seattle dichiarano lo stato di emergenza. Il governatore californiano Gavin Newsom (nella foto in alto) ha spiegato che la misura allenta alcuni standard regolatori e facilita la risposta all’epidemia.

Stanziati subito 8 miliardi di dollari

Intanto la Camera dei Rappresentanti approva uno stanziamento di 8 miliardi di dollari per fronteggiare l’avanzata del virus. Un provvedimento che passerà la prossima settimana al vaglio del Senato. E il presidente Donald Trump, che aveva chiesto un finanziamento di 2,5 miliardi, plaude su Twitter: “Questa è una grande notizia per la salute, l’economia e per la nostra nazione”.

Trump ci scherza su

Trump ha pure trovato il modo di scherzare sulla difficoltà di non toccarsi la faccia per evitare di essere contagiato dal coronavirus. “Non mi tocco la faccia da settimane! Mi manca“, ha ironizzato durante un vertice alla Casa Bianca con gli amministratori delegati delle compagnie aeree.

Controlli sanitari per chi arriva dall’Italia

Non sono comunque previste ulteriori restrizioni sui viaggi negli Stati Uniti per il coronavirus. Lo ha detto il vice presidente Mike Pence. Gli Usa hanno elevato al livello 4, ovvero di massima allerta, i viaggi in Lombardia e Veneto. Alcune compagnie aeree stanno riducendo o sospendendo i voli da/per l’Italia. I passeggeri provenienti da località a rischio coronavirus, inclusa l’Italia, saranno inoltre sottoposti a screening sanitari sia negli aeroporti di partenza che all’arrivo negli Usa. La United Airlines, dal canto suo, ridurrà i voli interni del 10% e globali del 20% ad aprile e maggio. Questo taglio comprende anche la sospensione dei collegamenti con Shanghai, Pechino, Chengdu e Hong Kong. 

Colpite anche Facebook e Amazon

Notizie anche dal fronte dei big tech. Un impiegato di Facebook è risultato positivo. L’azienda chiuderà i suoi uffici di Seattle fino alla fine di marzo. E la filiale di Amazon a Seattle ha consigliato ai suoi dipendenti di lavorare da casa dopo che uno dei lavoratori è stato contagiato. Seattle si trova nello stato di Washington, dove sono stati rilevati il maggior numero di casi insieme a California (54) e Florida.

Nave da crociera bloccata

Al largo di San Francisco in California, intanto, il transatlantico Grand Princess, proveniente dalle Hawaii, trasporta 21 passeggeri contagiati a bordo. Il governatore ha dichiarato che non la faranno attraccare fino a che i pazienti non si stabilizzeranno. In tutto, gli Stati colpiti dal virus negli Usa sono 17. Finora solo una scuola è stata chiusa: a Bothell, vicino a Seattle (20 mila studenti). Complessivamente negli Stati Uniti si registrano 158 casi e 11 vittime.

Anche negli Usa cominciano a esaurirsi mascherine e guanti, andati a ruba per la paura del coronavirus

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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