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Prime due vittime in Italia per il coronavirus, Conte: “Pronti a nuove misure sanitarie”

AGGIORNAMENTO ORE 10.42 – Seconda vittima italiana del Coronavirus. Secondo quanto apprende da fonti sanitarie l’Ansa, che lo riporta online, si tratta di una donna residente in Lombardia, per vicende forse collegate ai casi di Codogno.

Si è verificato anche in Italia il primo morto a causa del nuovo coronavirus. Adriano Trevisan, di 78 anni, è deceduto all’ospedale di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’ Euganeo.

L’intervento di Zaia

L’uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato all’ospedale di Schiavonia (Padova). “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire” ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.

Le parole di Conte

Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie”, ha dichiarato, dal canto suo, il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio ha parlato al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile, ieri 21 febbraio, alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza.

“Isolamento in corso”

“Rassicuriamo tutta la popolazione – ha aggiunto Conte -. Al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”. “Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all’altezza di questa sfida – ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone. Li stiamo verificando uno a uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus”.

Lodi, provincia in quarantena

Gli italiani al momento positivi al virus sono 16 in Lombardia e uno in Veneto. Sono centinaia le persone che hanno avuto contatti diretti con loro e sono in attesa di conoscere i risultati dei test e più di 50 mila cittadini in provincia di Lodi sono, di fatto, in quarantena a casa loro.

Obblighi e prescrizioni da seguire

“Il piano adottato prevede scelte forti” spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. Una permanenza domiciliare ‘obbligatoria’ e la sospensione di ogni manifestazione pubblica. Ma anche di attività commerciali, lavorative, sportive e scolastiche. “Dobbiamo trattenere il virus dentro quell’area” dice ancora Speranza. Riassumendo scatta dunque l’obbligo di quarantena “fiduciaria” per chi torna dalla Cina. E di sorveglianza attiva per chi è stato nelle aree a rischio, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie al rientro in Italia.

Caserme già allestite

Sono inoltre già pronte anche due caserme della Difesa a Milano e Piacenza con 180 posti, per accogliere chi dovrà andare in quarantena. E non è escluso, lo ha ribadito anche il Commissario Borrelli, che possano essere requisiti anche degli alberghi.

Tende all’ospedale di Schiavonia (Padova), a scopo precauzionale per il personale medico

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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