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Harry e Meghan, scatta il divieto della Regina: “Mai più il marchio Sussex Royal”

Lo avevano inventato e registrato. Ma adesso Harry e Meghan non potranno più servirsi del marchio “Sussex Royal”. Il veto è della regina Elisabetta e scatta dopo la decisione di rinunciare ai ruoli ufficiali di membri senior della famiglia reale britannica. I due coniugi hanno stabilito infatti di trasferirsi per ora in Canada.

Meghan e Harry avevano registrato il marchio “Sussex Royal” per possibili usi commerciali o di raccolta fondi. Cosa che però d’ora in avanti non potrà più funzionare. A riportare la notizia è il Daily Mail, tabloid della destra populista. Il giornale è da tempo impegnato in una campagna ostile ai duchi di Sussex, e a Meghan in particolare.

Tramite un vistoso titolo “esclusivo” di prima pagina – riporta online l’Ansa – appaiato a quello che esalta la stretta post-Brexit del governo conservatore di Boris Johnson in materia d’immigrazione dall’Ue – il Daily Mail annuncia “il divieto della Regina” a utilizzare il marchio.

Si tratterebbe di una decisione già presa, pur in assenza di conferme ufficiali da Buckingham Palace. Nel testo dell’articolo, tuttavia, ci si limita a citare una fonte secondo la quale è stato deciso “di rivedere” la questione alla luce del passo indietro formale di Harry e Meghan. Ma con la precisazione che vi sono ancora “discussioni in corso” in casa Windsor: discussioni che coinvolgono la sovrana stessa e “alti funzionari” di palazzo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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