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All’Inferno con Dante nella realtà virtuale: il videogioco che ti fa studiare

L’Inferno di Dante come un gioco. O meglio: una realtà virtuale da esplorare giocando. Chissà se l’Alighieri, 700 anni dopo la sua Divina Commedia apprezzerebbe. Di certo adesso ci prova l’ambizioso progetto DANTE VR | La Porta dell’Inferno. Un’idea nata dalla collaborazione della start up italiana Beyond the Gate e il rinomato Collegio San Carlo di Milano.

La fortunata collaborazione ha dato vita a un videogioco di realtà virtuale della durata di 15 minuti e realizzato dopo sei mesi di studio e lavoro in completa sinergia tra gli addetti ai lavori del team di sviluppo e i docenti del San Carlo, alcuni dei quali grandi estimatori di Dante e della sua vita letteraria.

L’avventura virtuale parte infatti dal famoso incipit dell’Inferno di Dante. L’intento è quello di far rivivere ai viaggiatori digitali l’inizio del suo cammino all’interno del Primo Canto dell’opera. Dall’incontro con le fiere che simboleggiano i peccati capitali, fino all’arrivo al colle dove ci sarà persino Virgilio ad attenderlo. Prima di giungere attraverso i gironi dell’Inferno, in un mix di paura, curiosità e smarrimento. Alla scoperta di tantissime informazioni e artefatti nascosti legati alla Divina Commedia.

“Dante VR è un prodotto di realtà virtuale pensato per avvicinare le nuove generazioni allo studio della Divina Commedia. Il tutto attraverso il linguaggio contemporaneo del videogioco e con grande attenzione ai contenuti storici” ha affermato Marco Arena, CEO e co-founder di Beyond the Gate. La realtà così immersiva e reale che avvolge i giocatori dà loro modo di comprendere appieno i significati contenuti nell’opera del sommo poeta fiorentino. Grande plauso dunque a questo progetto, dal quale ci aspettiamo un seguito che ci regali anche la prosecuzione del viaggio, passando dall’inquieto Purgatorio fino al maestoso Paradiso. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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