NewsPoliticaPrimo piano

Prescrizione, scontro totale Conte-Renzi: il governo rischia

Italia Viva ci dica cosa vuole fare, lo deve chiarire non solo a me ma anche al Paese”. Giuseppe Conte lancia un ultimatum a Matteo Renzi. L’ex segretario del Pd, ora leader di Italia Viva, è contrario alla riforma della prescrizione nei processi che l’esecutivo vorrebbe limitare fortemente e adesso la frattura all’interno della maggioranza rischia di non essere più sanabile.

Senza i renziani seduti al tavolo il Consiglio dei ministri, è infatti accelerato, ieri 13 febbraio il lodo Conte sulla prescrizione. “Mi dispiace per Iv. Per una forza politica è sempre una sconfitta decidere deliberatamente di non sedersi a un tavolo”, scandisce il capo del governo. Conte siede accanto a Alfonso Bonafede, padre di una riforma delle processo penale che – sottolinea il Guardasigilli – porterà a massimo 4 anni i tempi dei processi per tutti i gradi di giudizio.

Ma più che l’accelerazione dei tempi dei processi a Conte preme tracciare una linea di demarcazione da qui ai prossimi giorni, come sottolinea online sull’Ansa Michele Esposito. “Se ci sarà una mozione di sfiducia al ministro Bonafede il sottoscritto per assicurare credibilità alla politica ne trarrà tutte le conseguenze”, afferma Conte.

In pratica, fa capire il premier, non mi riterrò più vincolato a salirò al Colle per decidere il da farsi col Capo dello Stato. Preludio alla crisi di governo? Vedremo. Per arrivare a presentare una mozione di sfiducia individuale servono 32 firme a Palazzo Madama. Italia Viva ha diciassette senatori e dovrebbe quindi co-firmare la mozione con una forza di opposizione.

Ma Conte, nelle sue parole, non chiude definitivamente a un rientro di Iv nei ranghi. O almeno dei suoi parlamentari. “Nei loro confronti c’è la massima disponibilità a confrontarci”, spiega Conte. E nega di voler cercare o di aver trovato un gruppo parlamentare che sostituisca i renziani nella maggioranza. Il problema, dal punto di vista di Conte, è Matteo Renzi con le sue strategie. Ma a Palazzo Chigi non sembra esserci aria di voto. Il drappello di responsabili – da qualche azzurro ai membri del Misto – potrebbero emergere nel breve o medio periodo tanto che, secondo alcune fonti di parlamentari, Iv starebbe contattando i potenziali responsabili per convincerli ad un sodalizio anti-Conte. Con scarso successo, sembra. Anche se i numeri del Senato restano ballerini. E sulla prescrizione l’aiuto alla maggioranza parlamentare di esponenti del centrodestra al momento non sembra plausibile.

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio