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Coronavirus: rimpatrio degli italiani da Wuhan, resta in Cina il 17enne di Grado

AGGIORNAMENTO ORE 15:12 – È atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo proveniente dalla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire. A bordo il piccolo gruppo di 8 italiani provenienti da Wuhan, la città cinese focolaio del coronavirus. Dopo i primi controlli saranno portati all’ospedale militare del Celio a Roma per essere messi in quarantena.

 

È meno semplice del previsto il rimpatrio degli italiani da Wuhan in Cina. Dalla megalopoli epicentro del coronavirus stanno rientrando in Italia su un volo britannico 8 connazionali. Sono giunti in Inghilterra ma il loro arrivo a Roma è previsto non prima delle 13 di domenica 9 febbraio.

Fra essi non c’è, come inizialmente sembrava che dovesse avvenire, l’adolescente di 17 anni di Grado (Gorizia). Il giovane è rimasto a terra, in Cina, a causa della febbre.

Intorno all’ora di pranzo, dunque, l’arrivo all’aeroporto di Pratica di Mare del KC767A dell’Aeronautica Militare. Sarà questo, infatti, l’aereo che riporterà a casa gli 8 italiani, dopo che lo scorso 3 febbraio altri 56 connazionali avevano potuto lasciare Wuhan.

È seguito poi lo stop unilaterale ai voli da e per la Cina stabilito dal governo italiano, in mezzo a forti polemiche da parte cinese. Proprio perché sono interrotti i collegamenti aerei col Dragone è stato un velivolo britannico a trasbordare gli 8 italiani – assieme a decine di altri europei – da Wuhan alla base militare della Raf di Brize Norton, vicino a Londra.

Gli italiani arriveranno a Pratica di Mare e poi, dopo un primo screening medico e controlli, saranno trasferiti all’ospedale militare Celio dove trascorreranno il periodo di sorveglianza sanitaria. E come la scorsa settimana, anche questa volta, non si è potuto purtroppo imbarcare il 17enne rimasto bloccato ancora una volta in Cina perché aveva un po’ di febbre. Il ragazzo è già risultato negativo al coronavirus ma il protocollo prevede che non si possa partire in presenza di sintomatologie come, appunto, la febbre.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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