Il coronavirus miete le prime vittime straniere. Un uomo 60enne statunitense è deceduto in un ospedale di Wuhan, la megalopoli cinese da 11 milioni di abitanti dalla quale si è sviluppato il virus. La conferma è arrivata dall’ambasciata americana a Pechino. La città di Wuhan, così come la provincia di Hubei, dove si registra il massimo concentramento degli effetti del virus – si calcolano 20 mila contagi -, è sempre più deserta e isolata. Il video che vi mostriamo è tratto dall’account Twitter di News.com.au.

Sempre a Wuhan si registra la morte sospetta di un uomo giapponese. Potrebbe trattarsi, ma la notizia è da confermare, di un decesso causato dal coronavirus. Il numero delle vittime nel mondo sale a 724, praticamente tutti o quasi in Cina. I contagiati sfiorano i 35.000.

Le autorità sanitarie cinesi, citate da Tokyo, ritengono probabile che si tratti di coronavirus. Questo perché l’uomo, sulla sessantina, è stato sopraffatto da una polmonite virale acuta. Tuttavia, fa sapere il governo nipponico, per ora è difficile stabilirlo in modo definitivo. Il Giappone ha registrato 25 casi d’infezione. Oltre ai 64 che erano a bordo della nave da crociera all’ancora a Yokohama e sono ora ricoverati.

Il nuovo ospedale costruito nell’area di Wuhan in Cina in soli dieci giorni

Altri tre casi di positività – riporta online l’agenzia di stampa Ansa – si sono verificati sulla nave da crociera Diamond Princess all’ancora in Giappone. A bordo anche 35 italiani, dei quali 25 sono membri dell’equipaggio. “Sta bene”, per fortuna, il nostro connazionale ricoverato all’Istituto Nazionale di Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

Hong Kong, intanto, impone la quarantena per chi entra. L’ex colonia britannica si è data nuove regole per contenere l’epidemia. E ha imposto 14 giorni di isolamento per chiunque entri nel territorio semiautonomo dalla Cina continentale. Chi viola questa regola rischia il carcere. I visitatori, fanno sapere le autorità citate dall’emittente britannica Bbc, potranno isolarsi in albergo o in centri gestiti dal governo. I residenti, invece, nelle loro case. Chi viene sorpreso in pubblico durante la quarantena rischia una multa e una condanna detentiva.