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Coronavirus, primo italiano positivo alla malattia: è fra i rimpatriati da Wuhan

Un cittadino italiano, il primo in assoluto finora, risulta positivo al coronavirus cinese. La notizia è arrivata nella tarda serata di giovedì 6 febbraio. I medici lo hanno trasferito all’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma. L’uomo proveniva dalla Cecchignola. Vale a dire la cittadella militare capitolina dove si trovava in quarantena in seguito al rimpatrio di circa sessanta connazionali dalla Cina, avvenuto nei giorni scorsi.

Accertamenti allo Spallanzani

“Il paziente in buone condizioni generali presentava un modesto rialzo termico. Gli accertamenti sono ancora in corso“, comunica la Direzione Sanitaria dello Spallanzani. Secondo quanto riporta online l’Ansa, il trasferimento è scattato dopo un esame che ha rivelato alcuni sospetti. Per questo si è reso necessario trasferire l’uomo allo Spallanzani per sottoporlo ad ulteriori accertamenti.

“Un uomo fra i 30 e i 40 anni”

“Con questa persona risultata positiva, un giovane tra i 30 e i 40 anni, abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola”. A parlare sono alcuni degli italiani in quarantena, rientrati giorni fa dalla Cina, ora alla Cecchignola.

Conte incontra la Protezione Civile

Il premier, Giuseppe Conte, ha reso noto che alla Protezione Civile si è svolto un incontro per fare il punto. Dal canto suo invece il Ministro della Salute Roberto Speranza ha aggiornato il Consiglio dei ministri in merito alle misure precauzionali. Il premier e i ministri hanno deciso di istituire un tavolo di coordinamento per valutare gli effetti economici, culturali e sociali conseguenti alla diffusione del virus. Sul Coronavirus ” stiamo parlando di un rischio sanitario che richiede un costante aggiornamento. Dobbiamo mantenerci flessibili e se del caso aggiornare le nostre misure proprio perché mantengano la soglia di massima precauzione”, ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al termine della riunione alla Protezione civile.

Italiani sulla nave giapponese in quarantena

I media cinesi hanno diffuso intanto la notizia della morte del medico Li Wenliang, che aveva dato per primo l’allarme sulla diffusione del coronavirus. Ma non era stato ascoltato. Il medico è morto proprio per il contagio da coronavirus. E c’è preoccupazione sulla nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan nella baia di Yokohama. La nave è in quarantena al largo del Giappone, con 20 persone risultate positive al coronavirus. A bordo anche 35 italiani di cui 25 sono membri dell’equipaggio. Le autorità sanitarie nipponiche hanno sottoposto a test 273 dei circa 3.700 passeggeri, oltre all’equipaggio. “Tra i casi di coronavirus a bordo, al momento non risultano connazionali”, commentano dal nostro ministero dell’Esteri.

L’Istituto Spallanzani di Roma, specializzato sulle malattie infettive

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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