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La temperatura del corpo umano? Non è più 37 gradi, siamo più “freddi”

Siamo sicuri che la temperatura “normale” per il nostro corpo sia di 37 gradi? Questo assunto era vero nel diciannovesimo secolo, quando gli scienziati lo formularono. Da allora, tuttavia, il corpo di uomini e donne si è “raffreddato”.

Tanto che la temperatura corporea di riferimento è di mezzo grado più bassa rispetto a quella inizialmente stabilita. Lo afferma uno studio della Stanford University pubblicato dalla rivista eLife.

A determinare il valore di 37 gradi era stato nel 1851 il medico tedesco Carl Reinhold August Wunderlich. Il dottore che si era basato su una serie di misurazioni della temperatura corporea dei soldati.

I ricercatori americani hanno analizzato tre distinti set di dati sulla temperatura dei nostri corpi. Uno ricavato da veterani dell’esercito con misure prese negli anni tra il 1862 e il 1930, uno risalente agli anni ’70 del secolo scorso e uno più recente, tra il 2007 e il 2017. Un totale di quasi 700 mila misure. Gli uomini del 2000, è risultato dall’elaborazione, sono 0,59 gradi centigradi più freddi rispetto a quelli nati nel 1800, mentre le donne hanno ‘perso’ 0,32 gradi. Le differenze sono state calcolate tenendo conto della migliore strumentazione disponibile ora.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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