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Harvey Weinstein, al via il processo per molestie: rischia l’ergastolo

È cominciato il 6 gennaio davanti a una corte di Manhattan, a New York, quello che molti negli Stati Uniti definiscono già il processo del secolo. L’imputato è Harvey Weinstein. Una volta era il produttore cinematografico più potente di Hollywood: oggi, a 67 anni, è accusato di stupro e di diversi reati sessuali su decine e decine di donne.

Il movimento #metoo

Dal suo caso è nato il movimento del #metoo che ha permesso di smascherare migliaia di casi di violenze e molestie in America e nel mondo. E che ha dato voce a moltissime donne che non avevano mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Ora dopo due anni di battaglie arriverà una sentenza inevitabilmente destinata a creare un precedente rilevante e a influenzare molti altri casi.

Settimane di riprese Tv in Aula

Il processo dovrebbe durare due mesi. Si prevede che milioni di americani restino incollati allo schermo per seguirne passo passo gli sviluppi. L’opinione pubblica continua a spaccarsi. C’è chi vorrebbe una punizione esemplare e chi invece invita a fare attenzione nel distinguere le molestie sessuali dal reato di stupro. Che poi è la linea difensiva dei legali di Weinstein, che ha ammesso e chiesto scusa per i suoi comportamenti ma ha sempre parlato di relazioni consensuali, in alcuni casi durate anche nel tempo.

Rischia il carcere a vita

E per le quali – sostengono i suoi avvocati – l’ex re Mida di Hollywood ha già pagato duramente perdendo tutto. Ha perso la sua società di produzione cinematografica, la Miramax, la sua reputazione e il suo matrimonio. Ma ora Weinstein rischia molto di più, fino all’ergastolo Se i giudici lo condanneranno per i reati più gravi che gli vengono imputati.

Attrici celebri

Tutto cominciò alla fine del 2017 quando il New York Times fece venire allo scoperto le prime due accusatrici: l’attrice americana Ashley Judd e la modella italiana ex finalista di Miss Italia Ambra Battilana Gutierrez. Poi fu la volta del New Yorker che tirò fuori altre storie. Fra cui quella dell’attrice italiana Asia Argento che ha denunciato di essere stata abusata da Weinstein nel 1997 quando aveva 21 anni.

Due soli casi in tribunale

Da allora la lista delle dive – e non solo – che accusano Weinstein di molestie sessuali si è allungata di giorno in giorno. Fino a contare oltre 80 donne, tra cui star come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Rosanna Arquette, Katherine Kendall. Nel processo di New York, però, si giudicano solo i casi di due donne. Si tratta di un’ex assistente che accusa Weinstein di averla costretta ad avere un rapporto di sesso orale, e un’altra donna che lo accusa di stupro.

Asia Argento: l’attrice italiana è fra le grandi accusatrici di Harvey Weinstein

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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