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Natale ecologico, luci a basso consumo e regali eco friendly

Lentamente ma sempre più in profondità penetra in ciascuno di noi l’idea della tutela dell’ambiente e della difesa della natura. Non più come una battaglia velleitaria di pochi ecologisti, magari un po’ snob. Ma come una vera e propria necessità. Riciclare e cercare di fare scelte ecosostenibili è quindi una piccola grande sfida che si presenta anche per le festività natalizie.

L’Albero di Natale: vero e non finto

Bando agli alberelli sintetici e altre cosacce del genere. Se si desidera un albero nuovo, meglio un abete vero, coltivato da un produttore locale. In questo modo si diminuiscono le conseguenze del trasporto da un luogo più lontano. Inoltre la provenienza della pianta da una piantagione allestita ad hoc scongiurerà il rischio che il vostro acquisto possa contribuire alla distruzione di una foresta.

Una saggia illuminazione

Luci di Natale di sicuro, ma a basso consumo. Per creare l’atmosfera natalizia rinunciamo ad apparecchiature senza risparmio energetico. Scegliamo piuttosto lampade fluorescenti compatte (classe A+ oppure A+ +) o meglio ancora a led. A parità di illuminazione, con la tecnologia led – spiega il blog Ecobioshopping – , si ha un risparmio energetico fino all’80%.

Decorazioni al gusto di riciclo

Per quanto riguarda le decorazioni natalizie, di certo quelle fatte in casa con materiali autoprodotti sono le più eco-friendly. Soprattutto i bambini amano giocare e decorare. Scegliere materiali come la carta, gli anellini della pasta, dolcetti di marzapane, sacchettini di cartone è una possibilità per non sprecare e riusare materiale casalingo in modo creativo e divertente.

Cenone? A chilometro zero

Difficile trattenersi dal festeggiare l’addio all’anno vecchio senza una mangiata luculliana. Diamo priorità in ogni caso a prodotti provenienti da agricoltura biologica; da zone vicine a noi, nel nostro territorio, offerte da piccoli produttori affidabili. Scegliamo le primizie a chilometro zero, senza Ogm, e pesce pescato locale.

Regali: buoni ma pochi

Basta con l’orgia dei regali. È una schiavitù. E non dite “a me piace farli”. Falso. È un’incubo, una corsa sfrenata all’ultimo momento, saltando da un negozio all’altro con l’aria del cane bastonato. E allora meno regali e più vita. Più attenzione, soprattutto, agli imballaggi. Spesso riceviamo regali dove l’imballo è spropositato rispetto al dono. E, soprattutto, non è costituito da materiale riciclabile.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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