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Albero di Natale a Roma, il gran ritorno di Spelacchio in piazza Venezia

Ritorna anche quest’anno a Roma, in Piazza Venezia, l’albero di Natale. Lo “Spelacchio” che destò così tante polemiche due anni fa. L’albero 2019 sarà un abete naturale di tipo Abies Nordmanniana di oltre 22 metri di altezza. Proviene da Cittiglio (Varese). Lo riferisce il Campidoglio in una nota, precisando che sarà illuminato con 80 mila luci led e decorato con 1.000 addobbi tra sfere e cristalli di neve.

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, lo inaugurerà come da tradizione il prossimo 8 dicembre. Nel giorno dell’Immacolata concezione. Ad aggiudicarsi la sponsorizzazione tecnica per la realizzazione del tradizionale albero è stata IGPDecaux. Mentre i costi totali dell’allestimento sono a carico dello sponsor Netflix. L’operazione, quindi, per l’amministrazione comunale è a costo zero.

L’albero, illuminato con luci led a basso consumo energetico, rimarrà acceso 24 ore al giorno fino al 6 gennaio 2020. I colori predominanti per luci e addobbi saranno rosso e oro, con un tocco d’argento, per valorizzare l’allestimento tradizionale. Il puntale, alto 1,5 metri, avrà la forma di una stella cometa.

Prevista anche quest’anno un’area interattiva per famiglie e bambini ispirata al primo film di animazione di Netflix, Klaus, dove sarà possibile scattare foto e selfie in compagnia di Jesper e Klaus. Ci sarà inoltre la possibilità di inviare le tradizionali letterine attraverso un ufficio postale interattivo, realizzato completamente a misura di bambino.

“Piazza Venezia, anche quest’anno, torna a essere il cuore pulsante del Natale di Roma. Spelacchio è ormai diventato una vera e propria star, dice la sindaca Raggi -. L’anno scorso sono state 30 mila le persone che hanno partecipato alla cerimonia di accensione, 266 mila quelle che hanno transitato nell’area dell’albero. Anche questa volta sarà un’operazione a costo zero per i cittadini romani che potranno ammirare il ritorno di Spelacchio in tutta la sua bellezza”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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