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Miliardari, ecco chi è l’uomo più ricco del mondo

Bill Gates (nella foto) si riprende il titolo di paperone mondiale, strappandolo a Jeff Bezos. Secondo l’indice dei miliardari di Bloomberg, il fondatore di Microsoft vale 110 miliardi di dollari contro i 108,7 miliardi di Bezos.

Al terzo posto Bernard Arnault con 102,7 miliardi. Nelle scorse settimane Gates aveva superato per un breve lasso di tempo Bezos che, comunque, si era poi ripreso lo scettro.

Lo scorso anno, in concomitanza con il Prime Day, cioè il giorno dell’anno in cui Amazon vende di più, il suo CEO Jeff Bezos era stato decretato l’uomo più ricco al mondo. In base al Bloomberg Billionaires Index, il 54enne imprenditore americano valeva 150 miliardi di dollari, circa 55 miliardi di dollari in più rispetto al secondo uomo in questa speciale classifica, cioè Bill Gates (valore 95,5 milioni di dollari).

Al terzo posto, con 83 miliardi di dollari, si collocava Warren Buffett, magnate statunitense soprannominato “l’oracolo di Omaha” per la sua capacità di predire le Borse. Non è tutto: Jeff Bezos aveva superato Bill Gates, nel 2018, anche per la sua ricchezza corretta in base all’inflazione. Nel 1999, all’apice, il fondatore e amministratore delegato onorario di Microsoft valeva 100 miliardi di dollari, che al giorno d’oggi sono pari a 149 miliardi di dollari. Con i suoi 150 miliardi di dollari di oggi, “mr. Amazon” si era rivelato quindi l’uomo più ricco di chiunque altro al mondo dal 1982, cioè dall’anno in cui Forbes ha pubblicato la sua prima classifica dei miliardari. Adesso il capovolgimento di fronte: Bill Gates torna in testa alla classifica dei paperoni mondiali.

Ecco chi è l’uomo più ricco del mondo 2017

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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