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Gentilezza digitale? Sì, è possibile e doverosa: ecco pochi utili gesti

Oggi 13 novembre si celebra l’edizione 2019 del World Kindness Day. La cosiddetta Giornata della Gentilezza. Ecco alcuni semplici gesti per vivere all’insegna della cordialità e della correttezza digitale. Si parte proprio dall’uso dello smartphone. Immaginando una giornata tipo, l’organizzazione del World Kindness Day ha individuato 6 momenti in cui le buone pratiche di gentilezza possono venirci incontro.

Se il buongiorno si vede dal mattino salutate i vostri cari prima di verificare messaggi e aggiornamenti social. Sui mezzi pubblici guardatevi intorno, tutti i passeggeri stanno fissando lo schermo del proprio smartphone. Ma se alzate lo sguardo forse qualcuno potrebbe aver bisogno di un posto a sedere. Arrivati in ufficio, come spesso accade, capita di allontanarsi dalla propria postazione nel momento esatto in cui il vostro smartphone squillerà.

Oppure di annoiare i vicini di scrivania raccontando minuto per minuto l’ultima riunione di classe. Abbassare il volume della suoneria e allontanarsi dai colleghi per fare lunghe telefonate sono due semplici accorgimenti. In questo modo si diventa più gentili anche al lavoro.

Siete usciti in pausa pranzo con i vostri colleghi? Se riuscite a mangiare senza guardare costantemente lo smartphone i vostri commensali si sentiranno meno trascurati. Potrebbe essere una buona pratica per trasformare la vostra pausa pranzo in un vero momento di digital detox.

Spedita l’ultima e-mail urgente, si esce dall’ufficio. Se il vostro primo pensiero è aggiornare il malcapitato di turno sulla vostra giornata, ricordatevi che indossare auricolari wireless o inviare messaggi vocali non sono una scusa per gridare in pubblico.

La gentilezza digitale può essere dimostrata anche durante un aperitivo o una cena fuori con gli amici. Si può evitare ad esempio di postare le foto della vostra migliore amica senza il suo permesso. Oppure di fotografare e condividere il calzino imbarazzante del vicino di tavolo.

La giornata volge al termine e siete appena arrivati a casa. Sicuramente avrete già avuto modo di aggiornare i social e fare le chiamate di rito. Di conseguenza dedicate il resto della serata alle persone che vi circondano. Magari provando a guardare insieme il finale di stagione della vostra serie preferita. E senza controllare lo smartphone ogni cinque minuti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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