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La festa dei cornuti, ecco perché si festeggia a San Martino l’11 novembre

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Sacro e profano, tradizioni e trasgressioni si uniscono nel giorno di San Martino. L’11 novembre il calendario liturgico ricorda la figura di San Martino di Tours, soldato romano convertitosi al cristianesimo dopo una visione in sogno di Gesù. Nello stesso giorno in alcune zone d’Italia si celebra la festa dei Becchi o anche festa dei Cornuti.

Si tratta di un”rito” tutto pagano che, come spesso accade nella nostra cultura, si sovrappone alla tradizione cristiana. A Sant’Arcangelo di Romagna, per la Fiera di San Martino, si usa appendere delle gigantesche corna sotto l’Arco di piazza Ganganelli, fra stand culinari e altri appuntamenti gastronomici come il Palio della Piadina.

Le corna sono ornate di colorati cordoni di maglia, un tempo utilizzati per addobbare i buoi. Tradizione vuole che oscillino al passaggio delle persone tradite. A San Valentino in Abruzzo, il 10 novembre si organizza la Processione dei Cornuti, sfilata di soli uomini che si chiude con un banchetto a base del tradizionale spezzatino di San Martino.

Il giorno dopo la festa continua con la fiera di castagne e vino. Un corteo burlesco anima anche la festa dei Cornuti (o Sagra della Rola) di Rocca Canterano, in provincia di Roma, solo per citare un altro esempio. Ma da dove arriva questa usanza di festeggiare i traditi? La festa dei becchi sembra collegata alle fiere di bestiame che nelle società contadine cadevano proprio questi giorni dell’anno.

Del resto “becco” è proprio il maschio della capra, il caprone. Il nesso è duplice: il nome della festa richiama le corna degli animali, oppure il fatto che tante mogli restavano a casa mentre il marito era impegnato al mercato. In ogni caso la fiera era un momento privilegiato di incontri di ogni tipo. L’origine delle corna come simbolo non è certa ma si può supporre che arrivi dalla tradizione gallico-celtica.

La festa dei cornuti potrebbe affondare le sue origini proprio in questa cultura, nei riti pagani del “capodanno celtico” dodici giorni di celebrazioni libidinose che terminavano, guarda caso, proprio a ridosso dell’11 novembre. I riti prevedevano, in questo periodo, festeggiamenti senza freni (con conseguenti possibilità di tradimenti). C’è poi un’ultima ipotesi sulle radici culturali della festa dei Cornuti e che ha a che fare con la Cabala. Il numero 11 (dell’11 novembre) infatti ricorderebbe proprio l’immagine delle due corna.

Redazione

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