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Google, i dipendenti vogliono una svolta green: ecco perché

Google dovrebbe avere una vera e propria svolta “green” secondo i suoi dipendenti. In pratica un piano per arrivare a zero emissioni entro il 2030. Non solo, anche lo stop a tutti i contratti con società che favoriscono l’uso di combustibili fossili.

A chiederlo all’azienda è una lettera aperta firmata finora da oltre 1100 dipendenti e pubblicata sul sito Medium.com. che prende anche di mira i finanziamenti di ‘big G’ a gruppi di pressione negazionisti dei cambiamenti climatici.

Oltre alle richieste già citate la lettera, indirizzata al Chief Financial Officer (direttore finanziario) di Google Ruth Porat, richiede all’azienda di non collaborare con gruppi che mettano in pericolo i rifugiati o altre persone che sono alla ‘frontiera’ dei cambiamenti climatici.

“Google è una compagnia globale – si legge nella lettera – con miliardi di utenti in tutto il mondo, molti dei quali stanno già subendo gli effetti del disastro climatico. Nel suo codice di condotta si richiede il rispetto per gli utenti e per le loro opportunità”.

L’appello arriva dopo che un mese fa il Guardian aveva rivelato che la compagnia aveva finanziato in passato diversi gruppi negazionisti dei cambiamenti climatici. I dipendenti di Google, così come quelli di altre grandi aziende come Amazon e Microsoft, hanno aderito anche agli scioperi per il clima promossi dall’organizzazione Fridays for Future che fa riferimento alla giovane attivista svedese Greta Thunberg.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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