Uno “stato d’emergenza nazismo” è stato proclamato a maggioranza dal Consiglio comunale di Dresda, in Germania. Il tutto con una delibera criticata come meramente simbolica e lessicalmente sbagliata dal partito cristiano-democratico (Cdu). Il movimento politico più importante della Germania, guidato dalla cancelliera Angela Merkel, non ha votato questa mozione.
Lo riferisce l’agenzia di stampa Dpa. La risoluzione della città capoluogo della Sassonia motiva il Nazinotstand con il fatto che “atteggiamenti e azioni antidemocratici, anti-pluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza vengono apertamente alla luce a Dresda in maniera sempre più forte”.
La città della ex Ddr – la Repubblica democratica socialista alleata dell’Unione Sovietica – si impegna perciò a rafforzare la quotidiana cultura democratica. E a proteggere meglio minoranze e vittime della violenza di estrema destra. L’atto è stato votato da Verdi, post-comunisti (Linke), Liberali (Fdp) e socialdemocratici (Spd). Mentre a parlare di “mera politica dei simboli” ed “errore linguistico” è stato il partito cristiano-democratico (Cdu) di Angela Merkel.